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Liberia, l’impasse post elettorale è faccenda per Nobel

La presidente chiama in soccorso la pacifista

di Emanuela Citterio

Per uscire dall’impasse, Ellen Johnson Sirleaf ha chiesto aiuto all’altra Nobel: Leymah Gbowee, la pacifista liberiana che nel 2003 con il suo movimento popolare contribuì alla fine della guerra civile durata 14 anni. Quest’anno la presidente della Liberia, unica donna a capo di un Paese africano, ha fatto il pieno di riconoscimenti: il Nobel per la pace e la vittoria elettorale alle presidenziali. In entrambi i casi, però, a risaltare, più che i meriti personali, sono state le cicatrici antiche e nuove del suo Paese, che ne esce spaccato in profondità.
Il secondo turno delle elezioni in Liberia si è concluso con un’affluenza alle urne di appena il 37%. È stato quindi raccolto da un’ampia fetta di popolazione l’appello al boicottaggio di Winston Tubman, del Cdc – Congress for Democratic Change, il principale oppositore ritiratosi dalla sfida per presunti brogli. Al primo turno l’affluenza al voto era stata di oltre il 70% e la Sirleaf aveva raccolto il 43% dei consensi, staccando il rivale di circa dieci punti.
La lady di ferro africana non si è lasciata intimorire e ha dichiarato che «il processo elettorale è totalmente legittimo», ma il giorno dopo ha lanciato un’«iniziativa per la pace e la riconciliazione e per cominciare il dialogo» e ha fatto appello agli oppositori invitandoli a dare il proprio contributo per il bene del Paese. La verità è che con una così bassa affluenza alle urne e senza la maggioranza in parlamento la Sirleaf avrà parecchie difficoltà a governare.
Per la società civile liberiana, al di là del risultato elettorale, quello che conta è che i conflitti interni non riaprano le ferite della guerra civile. Proprio per questo è stato significativo il fatto che la Sirleaf abbia chiesto all’altra vincitrice del Nobel per la pace di guidare l’iniziativa per la riconciliazione e il dialogo nazionale. La Gbowee è il simbolo di un pacifismo partito dal basso, che anche a distanza di un decennio può ancora giocare un ruolo.

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