Welfare

Le nostre carceri da record

Il rapporto di Antigone

di Redazione

«Manca una visione generale, si rinuncia alla programmazione per affidarsi completamente al governo dell’emergenza». È senza sconti la bocciatura che l’ottava edizione del “Rapporto sulle condizioni di detenzione”, promosso dall’associazione Antigone (Le prigioni malate), riserva alle politiche governative in materia di carcere. Tra le 203 pagine del report, ampio spazio è dedicato al problema principale dell’attuale stato di collasso dei penitenziari italiani: il sovraffollamento, che in Italia è in media al 140% (a settembre 2011 si è arrivati a 67.428 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 45.817), record assoluto in Europa. Quali le cause?
Il rapporto punta il dito in primis sulla percentuale di detenuti in custodia cautelare, che in Italia ha raggiunto «la cifra abnorme del 50,7%», a fronte del 23,5% della Francia, del 20,8% della Spagna e del 16,7% del Regno Unito. «Un dato esorbitante, che contraddice la Costituzione che sancisce la presunzione d’innocenza», commenta Antigone.
Secondo “tallone d’Achille” del sistema carcerario è la quota di condannati per reati previsti dalla legge sulle droghe (la Bossi-Fini del 2005): nel settembre 2009 tale cifra era del 36,9%, seguita a distanza da Spagna (26,2%) e Regno Unito (15,4%). Un ulteriore dato eclatante è infine il numero di persone in misura alternativa alla detenzione: in Italia si supera di poco le 20mila unità, in Spagna, Germania e Francia è di almeno cinque volte tanto, nel Regno Unito si arriva addirittura a 180mila persone in esecuzione penale esterna.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.