Economia

Controversie allo sportello? Il Conciliatore sistema (quasi) tutto

È un'alternativa alle procedure giudiziarie. Quest'anno il 20% di richieste in più

di Redazione

«La conciliazione è uno strumento ancora poco conosciuto, ma ha una grande efficacia: abbiamo risolto il 90% delle controversie di cui ci siamo occupati. E nell’ultimo anno è aumentato il numero di persone che si rivolgono a noi; nel 2011 abbiamo ricevuto il 20% di richieste in più rispetto all’anno precedente». Lo afferma Giuseppe Tiracorrendo, il segretario generale del Conciliatore bancario e finanziario, l’associazione attiva dal 2007 per dare ai clienti degli istituti di credito uno strumento alternativo alla procedura giudiziale. Sono sempre di più dunque gli italiani che si servono della conciliazione ed evitano di andare in tribunale per far causa alle banche. La mediazione funziona così: «Facciamo incontrare le parti con uno dei nostri esperti. Di solito sono avvocati, commercialisti, professori o notai, tutti professionisti del settore. Il mediatore parla con entrambi, prima separatamente e poi insieme. Alla fine si cerca un accordo», spiega Tiracorrendo.
«Negli ultimi quattro anni abbiamo seguito 1.100 conciliazioni e in media il valore delle controversie è di 230mila euro. Alla soluzione si arriva in 70 giorni», dice il segretario. Tempi rapidi, insomma. Se pensiamo che la legge prevede che non si vada oltre i quattro mesi, di solito noi facciamo molto prima».
Del Conciliatore fa parte l?80% del mondo del credito italiano. Alla costituzione infatti hanno partecipato i primi dieci gruppi bancari italiani. In totale gli associati sono più di 1.200. A quelli originari si sono aggiunte le associazioni di categoria e di prodotto delle casse di risparmio e delle finanziarie e Bancoposta di Poste italiane.
«I nostri servizi però sono a disposizione di tutti, non solo di chi è cliente di questi istituti», precisa Tiracorrendo. Ma quali sono gli strumenti messi a disposizione dall’associazione? «Nei casi di risarcimento danni fino a 100mila euro c’è l’Ombudsman, un organismo composto da cinque esperti. Il cliente si serve di questo strumento se non è soddisfatto della risposta a un reclamo presentato. È un servizio del tutto gratuito», risponde il segretario generale. «Po c’è l’Abf, vale a dire l’arbitro bancario finanziario. Di solito si occupa di controversie sull’operatività, i casi che riguardano le commissioni o le carte di credito». Infine la mediazione. «Un servizio a pagamento ma non oneroso: le tariffe rispettano quelle stabilite dal ministero della Giustizia, anche se siamo un organismo privato e non un ente pubblico», ricorda Tiracorrendo.
Eppure le controversie risolte dal Conciliatore possono apparire come una goccia nel mare rispetto alle cause civili pendenti nei tribunali italiani. «Il passaggio che ci impegna tutti è quello di rendere di tendenza la conciliazione», dice l’appena riconfermato presidente dell’associazione, Corrado Conti, soprattutto in una fase in cui l’immagine delle banche è particolarmente appannata.
«Spesso ci troviamo di fronte a casi in cui i contrasti si devono a una scarsa conoscenza reciproca delle parti», aggiunge Tiracorrendo. «Quando c’è una possibilità di dialogo, invece, non solo si risolvono le controversie ma si possono creare le condizioni per la nascita di nuovi rapporti tra cliente e istituti».


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