Economia

Prima che col debito, l’Italia fa i conti con la non crescita Grandi timori per le stime al ribasso sul 2012

di Redazione

Il governo deve annunciare le nuove stime macroeconomiche, cioè indicare previsioni di crescita, deficit e debito, fra le altre, per quest’anno e il successivo triennio. La questione è delicatissima per il problema della gestione del debito. La prassi vuole che il governo si adegui al consensus degli organismi internazionali. Attualmente le stime di crescita dell’Italia di questi organismi sono inferiori a quelle del governo, non tanto sul 2011 (dove la correzione dovrebbe essere di 5-6 decimi di punto) quanto per il 2012, sul quale la revisione dovrebbe essere intorno a un punto al ribasso. Minor crescita vuol dire che deficit e debito schizzano al rialzo. Come dire ai mercati che il debito 2012 non solo non diminuirà ma tenderà verso l’alto? Lo si potrebbe fare consegnando contemporaneamente una manovra correttiva che assicuri un trend discendente. La questione è difficile e in qualche modo giustifica i ritardi che si sono registrati in questi giorni.


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