Formazione

Maria Spallino, la mamma anti discriminazione che ha messo la Gelmini dietro la lavagna

di Redazione

Maria Spallino divide i genitori in tre categorie: quelli che si affidano, quelli che non osano, i rompiballe. «In quest’ultima ci sto io», dice. «Ma quanto vorrei che non fosse così: sono stanca di combattere per un diritto. Non vorrei alzare la voce, ma non posso accettare compromessi sulla pelle di mio figlio. Per lui chiedo un vero progetto di vita, non gentili concessioni o soluzioni-tampone». Il suo bambino ha 9 anni e frequenta la scuola elementare Ferrante Aporti di Milano. Ha la Sindrome di down e un grave ritardo: ha fatto la prima elementare con 18 ore di sostegno (su 40 totali di tempo pieno, ma lui ne frequenta solo 26). L’anno successivo, in seconda, le ore che gli sono state riconosciute sono diventate 11. Troppo poche per costruire un percorso scolastico-pedagogico adeguato, anche considerato il fatto che ogni anno ha cambiato l’insegnante di sostegno, ogni volta precario.
Allora Maria ha messo insieme tutti i genitori di bambini disabili della scuola, ha ottenuto 17 adesioni su 18 e ha scritto una diffida all’Ufficio scolastico regionale e al Difensore civico. La risposta? «Nessuna, silenzio totale», racconta.
Grazie all’incontro con Ledha e all’assistenza di Avvocati per niente, questa combattiva mamma ha allora avanzato (e vinto) la prima causa anti discriminatoria contro il ministero dell’Istruzione mai intentata presso un tribunale ordinario. «Abbiamo messo insieme i genitori di ragazzi portatori di diverse disabilità, appartenenti a tre diverse scuole milanesi e Ledha si è associata a noi nella causa», spiega. «Le motivazioni riguardavano il fatto che non erano stati rispettati i bisogni educativi speciali».
Nonostante la sentenza esecutiva, il 10 gennaio scorso, abbia dato loro ragione, l’Ufficio scolastico della Lombardia non ha adempiuto ai suoi doveri: ha aumentato alcune ore, attraverso compresenze e altri escamotage, ma non quelle di sostegno. Inoltre, ha presentato reclamo con una memoria di 40 pagine. Il secondo grado è stato nuovamente vinto, il 19 marzo scorso. «Abbiamo avuto le ore di sostegno in più, ma non so quanto questa vittoria potrà cambiare l’approccio: mio figlio ha iniziato la terza questa settimana e non so ancora chi sarà il suo insegnante e quante ore gli saranno assegnate», conclude la mamma anti discriminazioni.


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