Non profit

Mentre la Francia si compra l’Italia, l’Europa resta a guardare Continua lo shopping dei colossi transalpini

di Redazione

Siamo talmente concentrati sull’avanzata della Francia nel settore energia di casa nostra (affare Edison), che forse c’è sfuggito che i transalpini si sono pappati già mezza Italia. Non solo energia e acqua, più ovviamente la grande distribuzione che abbiamo gentilmente donato loro. Hanno già sfondato in Italia anche nel settore della manutenzione, e stanno sferrando l’attacco alla ristorazione e ai servizi di pulizia. C’è da dire che in quasi tutti questi settori i francesi avanzano con colossi statali. Da noi si fanno le chiacchiere sull’italianità e la reciprocità, gli altri intanto operano. In questo momento di crisi, poi, fare acquisizioni, per chi è in grado di espandersi, è un gioco da ragazzini. Prepariamoci quindi a intonare la Marsigliese ogni mattina appena ci rechiamo al lavoro (se qualche posto di lavoro verrà lasciato anche a noi italiani). Il governo, per cercare di bloccare l’avanzata su Parmalat, dopo l’affaire Bulgari, ha fatto un inutilissimo decreto. Si potrebbe cercare di fare qualcosa a livello europeo invocando la reciprocità, ma l’Europa è stata distrutta in questi ultimi dieci anni e invocarla ora, da parte di noi demolitori, sarebbe un esercizio davvero penoso. Lo vediamo già sul tema titoli di Stato?

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.