Non profit
Puntate sicure e consapevoli. Lottomatica rinnova l’impegno per la responsabilità
di Redazione
Il tema del gioco responsabile, strettamente connesso al core business, rappresenta una peculiarità della strategia di sostenibilità del Gruppo rispetto ad altre aziende e dimostra la consapevolezza che l’azienda ha della specificità del settore, che richiede un’attenzione particolare alla tutela del cliente e delle categorie più vulnerabili.
Coerentemente con questa consapevolezza, Lottomatica ha confermato anche nel 2010 il proprio impegno a promuovere un contesto di gioco legale, sicuro e responsabile con azioni concrete volte a proseguire la realizzazione del programma di gioco responsabile adottato già da diversi anni. Il programma si basa su tre principi fondamentali: prevenzione, dialogo e cooperazione. Gli sforzi sono concentrati prevalentemente sul tema della prevenzione in quanto si ritiene che la creazione di un contesto che garantisca il giocatore non solo dal punto di vista della legalità e della sicurezza ma anche dell’equilibrio possa far sì che l’esperienza di gioco rimanga sempre un’esperienza piacevole, senza rischi ed eccessi. Il dialogo con alcuni stakeholder chiave, sia interni che esterni, ha assunto importanza sempre maggiore. Il confronto continuo con le associazioni dei consumatori, con le federazioni scientifiche, con università, istituti di ricerca e con l’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato è risultato particolarmente utile a definire le azioni più efficaci da realizzare. La validità dell’approccio e del modello adottati ha generato importanti riconoscimenti: il conseguimento della certificazione del programma secondo il Responsible Gaming Standard della European Lotteries Association (quale primo operatore in Italia e fra pochi in Europa) ed il raggiungimento del massimo livello previsto (il quarto) del Responsible Gaming Framework della World Lottery Association.
Gli obiettivi
I traguardi che Lottomatica si prefigge sono due. Il primo: costruire insieme al Regolatore un modello di gioco equilibrato, moderato e responsabile. Il secondo: sviluppare l’attività nel rispetto dei giocatori, degli enti regolatori, delle comunità e dei media. Il modello si basa su una serie di linee guida che ne costituiscono le fondamenta. Eccole: facilitare una scelta consapevole e informata al giocatore grazie ad una comunicazione chiara e completa sul gioco; garantire l’integrità e la sicurezza dei processi e delle infrastrutture di gioco; disincentivare comportamenti di gioco eccessivi ed eventi suscettibili di nuocere all’interesse stesso del consumatore; fornire un’ampia gamma di prodotti ed un portafoglio giochi atti a soddisfare tutti i target al fine di prevenire la concorrenza del gioco illegale; proteggere i gruppi di consumatori particolarmente vulnerabili in virtù dell’età e della posizione sociale; collaborare con gli stakeholder per costruire un ambiente di gioco responsabile; promuovere continuativamente studi e ricerche volti ad aumentare la conoscenza e la comprensione del fenomeno garantendo la divulgazione sociale delle informazioni; fornire adeguati livelli di formazione sul gioco responsabile a tutti i propri dipendenti e rivenditori; assicurare un’informazione diffusa e facilmente accessibile relativa a helpline, associazioni e strutture pubbliche e private di orientamento e counseling ai giocatori.
Il programma
Nel bilancio sociale il programma di Gioco Responsabile è raccontato distinguendo fra le attività del 2010 e gli impegni per l’anno in corso. Rispetto a questi ultimi vale la pena segnalare la campagna di informazione e sensibilizzazione sul divieto del gioco minorile “18 + la prima regola del gioco” in collaborazione con il Moige e Fit – Federazione Italiana Tabaccai rivolta alle famiglie, ai minori e ai rivenditori con declinazione su stampa, online, nei punti vendita e nei centri commerciali. Nel 2011 sta anche proseguendo la collaborazione con associazioni ed esperti nazionali ed internazionali specializzati nel trattamento del gioco problematico (G4, Gam Res, FeDerSerd).
Il gioco problematico
Dopo la prima ricerca sul gioco problematico effettuata su scala nazionale nel 2008, nel 2010 è ripresa la collaborazione con l’università La Sapienza (Cirmpa – Centro interuniversitario per la ricerca sulla genesi e sullo sviluppo delle motivazioni prosociali e antisociali) e con Gfk Eurisko con l’obiettivo di monitorare in modo costante e comparabile nel tempo il fenomeno della prevalenza del gioco problematico in Italia. È stato rilevato che l’1,01% della popolazione adulta in Italia potrebbe avere comportamenti di gioco problematico. Il dato è risultato in linea con quanto emerge nelle statistiche internazionali. Il dato, inoltre, risulta inferiore a quello emerso dalla prima edizione dello studio (1,27%), realizzata nel 2008. È comunque possibile intervenire sui fattori di rischio identificati agendo sulla comunicazione per incrementare l’autoefficacia, fornendo informazioni per ridurre le credenze errate e infine costruendo messaggi informativi e pubblicitari chiari.
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