Non profit
Il folk di Billy Bragg fa tremare Murdoch
Cantante e attivista, con la sua "Never Buy The Sun" tenta la spallata definitiva all'impero del tycoon australiano
di Redazione
Lo ricordavamo ai tempi dello sciopero dei minatori inglesi, contro la chiusura della miniera di carbone di Cortonwood, nello Yorkshire. Era il 1984 e Billy Bragg era con loro, chitarra e voce. Arrestato il 19 ottobre a Trafalgar Square, durante un presidio sotto l’ambasciata del Sudafrica, il cantante, nato nella contea di Essex nel dicembre del 57, realizzò uno dei suoi dischi migliori, Brewing up with Billy Bragg. Una canzone, al tempo, che fece molto discutere: It says here, feroce critica dei media britannici, accusati – allora – di confondere l’informazione con la delazione, la cronaca politica conquella rosa. Da allora, Bragg non ha mai smesso di fare attivismo, tenendo concerti nei luoghi più improbabili – parchi pubblici e vecchie bocciofile – diventando non un Masaniello folk, ma uno degli opinionisti “dal basso” di maggior credito. Opinionista del Guardian, il 6 luglio scorso Bragg ha proposto una completa nazionalizzazione della Royal Bank of Scotland. Ora Bragg torna all’attacco: in un pezzo titolato come la sua ultima, provocatoria canzone, Never Buy The Sun, ha ricordato che da ben 22 anni i tifosi della squadra di calcio del Liverpool invitano a boicottare il secondo pilastro dell’industria dei tabloid che, di proprietà di Rupert Murdoch, rischia ora di essere travolto come il suo gemello News of the World. Scaricabile gratis dal sito www.billybragg.co.uk, la canzone ha fatto il pieno di download, diventando una sorta di buon esempio di come si possa fare critica in modo non retorico, alimentando riflessione e dibattito. Una via, se vogliamo, seguita anche da un detective improvvisato come l’attore Hugh Grant che da “spiato” ha deciso di trasformarsi in investigatore, contribuendo con la sua contro-indagine a svelare i metodi non proprio ortodossi di News of the World.
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