Non profit

Accesso al cibo ed energia pulita, il non profit fissa i paletti

il caso

di Redazione

Chissà se sarà una Expo solo di business o anche di contenuti? Vogliono scommettere sulla seconda opzione le associazioni e ong che si sono riunite nella sede di Vita il 22 giugno per parlare dell’esposizione universale che si terrà a Milano nel 2015: Acli, Acra, ActionAid Italia, i Centri servizi per il volontariato, Intervita, Opera San Francesco e WWF hanno messo a fuoco idee, proposte, riflessioni sull’esposizione e il suo tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
A ottobre Società Expo ha previsto due appuntamenti: all'”International Participants Meeting” che si svolgerà a Cernobbio (Como) mercoledì 26 e giovedì 27, sono invitate le delegazioni istituzionali dei Paesi partecipanti ma anche organizzazioni non governative, aziende ed enti pubblici. Nei due giorni precedenti si terrà invece a Milano il secondo “Forum tematico” sull’Expo. Infine anche le organizzazioni non governative hanno previsto eventi autonomi legati ad Expo, che saranno presentati con una conferenza stampa il 24 ottobre.
Mai come ora cibo ed energia sono temi caldi, che mettono sul piatto numerose sfide legate ai diritti umani e allo sviluppo. Lo sanno bene le ong che da diversi anni si occupano di sicurezza alimentare in Africa, Asia e America Latina. Intervita e ActionAid Italia, oltre a promuovere progetti di cooperazione, partecipano al Cisa, il Comitato italiano per la sovranità alimentare e ActionAid Italia ha sottoposto di recente al G20 le proprie posizioni e proposte su biocarburanti, speculazione finanziaria e su come prevenire le crisi alimentari. «In Africa e in America Latina le organizzazioni contadine sono molto attive e stanno sperimentando modelli agricoli innovativi dal punto di vista della sostenibilità e della sovranità alimentare. Ci chiediamo se anche loro avranno voce durante l’Expo», ha detto Patrizia Canova, responsabile Comunicazione di Acra, che con il progetto “Semi rurali” punta a diffondere modelli di agricoltura ecologica e famigliare sia nelle strategie alimentari dell’UE che nelle politiche di cooperazione in Africa.
Ma per le organizzazioni non profit è importante anche la ricaduta che l’Expo avrà sul territorio: lo sottolinea in particolare il WWF, che monitorerà l’impatto ambientale dell’esposizione universale.

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