Non profit
Pronti due progetti pilota per il corpo volontario Ue
Missioni umanitarie prende forma l'Evhac
È uno dei grandi assenti della crisi libica. Se fosse operativo, il nuovo Corpo volontario europeo per gli aiuti umanitari (Evhac) avrebbe potuto alleviare le sofferenze immense che stanno vivendo le vittime del conflitto. Ma per vedere finalmente volontari europei intervenire in una catastrofe ambientale o in un conflitto armato, bisognerà aspettare ancora un po’.
Previsto dal Trattato di Lisbona, l’Evhac è infatti ancora in fase di costruzione. La commissaria per la Cooperazione internazionale e l’aiuto umanitario, Kristalina Georgieva (nella foto), vuole però approfittare dell’Anno europeo del Volontariato 2011 per accelerarne la nascita: il 17 giugno verranno presentati a Budapest due progetti pilota selezionati dalla Commissione Ue per verificare sul terreno le sfide che attendono l’Evhac, menzionate nella comunicazione adottata nel 2010 dal braccio esecutivo di Bruxelles e sollevate nei mesi scorsi durante una consultazione on line che ha messo a confronto i rappresentanti del mondo del volontariato con coloro che si occupano di aiuto umanitario e di protezione civile. L’obiettivo di Evhac è offrire alle associazioni di volontariato europee la possibilità di contribuire alle missioni umanitarie dell’Unione integrandosi con propri mezzi e mettendo a disposizione la propria professionalità.
Muovendosi sulla scia delle raccomandazioni della Croce Rossa internazionale, la Commissione Ue ha impostato il lavoro in tre step: la definizione di criteri di selezione dei volontari; una formazione basata su standard operativi comuni e buone pratiche; il loro dispiegamento durante le operazioni umanitarie. Affinché Evhac possa dare un contributo significativo, sarà necessario evitare la duplicazione di schemi di volontariato e cooperazione già esistenti, rafforzando le organizzazioni che già operano senza inutili sovrastrutture. Ma anche assicurarsi che i volontari dispiegati siano davvero un valore aggiunto rispetto a un settore umanitario professionale, allocando fondi diversi da quelli riservati alle operazioni umanitarie. Le proposte della Commissione sono state accettate il 17 maggio dai ministri degli Affari esteri europei. Un proposta legislativa è attesa per il 2012.
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