Welfare

La casa di Michele. Più che una casa di riposo, è una casa e basta

Coop Koinè di Arezzo

di Redazione

Si chiama “La casa di Michele” ed è un’esperienza ritagliata sulle esigenze delle persone. Siamo ad Arezzo, dove la cooperativa Koinè, tra le maggiori della regione, aderente a Legacoopsociali, a febbraio ha inaugurato un alloggio temporaneo collettivo per anziani non autosufficienti, gestito in partnership con i Comuni della zona socio-sanitaria.
Segni particolari: ha solo 9 posti letto di cui 5 in convenzione. «La piccola dimensione ha la sua ragion d’essere», spiega Grazia Faltoni, presidente della coop. «Anche sul nostro territorio esistono quei “grandi contenitori” da 80 posti in su, ma per noi rappresentano un modello inadeguato, un sistema di cura comunitaria ma non individualizzata, una forma di neo-istituzionalizzazione». Così la risposta è la creazione di piccole strutture, inserite in normali complessi residenziali, con un arredo normale (salvo i letti e il bagno assistito). Più case che case di riposo, dove sono comunque rispettati i parametri delle Rsa ma anche gli standard sociali, la cura alberghiera e della persona.
«L’impatto è stato molto positivo», conferma la Faltoni. «Le famiglie sono soddisfatte e rassicurate dal clima, oltre che dalla qualità dell’assistenza. Il sistema per noi è sostenibile grazie ai bassi costi relativi ai piccoli numeri e volumi ridotti. Inoltre, abbiamo ricevuto un importante contributo a fondo perduto, pari a 400mila euro, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze».
L’esperienza ha portato anche all’uscita recentissima di un libro, Non autosufficienza e territorio (Maggioli) a cura di Paolo Peruzzi, direttore generale di Koinè. «Siamo in attesa di ottenere l’accreditamento come sperimentazione di livello regionale», aggiunge la presidente. «Il nostro è un territorio rurale e il rischio di vivere in solitudine le emergenze è molto alto».
Per questo “la casa di Michele” apre le sue porte, garantendo una permanenza temporanea, mediamente di 2-4 mesi, per fare una valutazione e decidere se è possibile il rientro in famiglia.

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