Welfare

Francia, guerra allo smog

di Redazione

Con oltre 40mila decessi censiti ogni anno e le pressioni dell’Unione Europea che minaccia di trascinare la Francia davanti alla giustizia per violazione delle regole Ue sulla qualità dell’aria, il governo francese ha deciso di fare della lotta contro l’inquinamento atmosferico un dossier prioritario. Le prime Assise sulla qualità dell’aria organizzate il 6 aprile scorso dal ministero dell’Ecologia e dall’Ademe, l’Agenzia nazionale dell’ambiente, è stata l’occasione per presentare un’iniziativa delle autorità locali francesi.
Otto dei più grandi agglomerati francesi (tra cui Parigi, Lione e Bordeaux) si sono infatti offerti volontariamente di diventare delle “Zone d’azioni prioritarie per l’aria”. Entro il 2012, l’accesso dei veicoli più inquinanti sarà vietato alle città coinvolte nel progetto Zapa. La creazione di queste zone, previste dalla legge Grenelle II, mira a lottare contro le particelle in sospensione, i diossidi di azoto le cui medie annuali oltrepassano largamente i limiti consentiti.
Ma l’iniziativa della Francia non è una novità. Nel 1986 Stoccolma fu la prima città europea ad aver adottato un simile piano. Oggi se ne contano 180 sparse tra Austria, Gran Bretagna, Germania, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Repubblica Ceca. In alcuni centri, le zone di restrizioni anti inquinamento hanno consentito di ridurre del 10% le emissioni di anidride carbonica e del 40% le emissioni di particelle fini. Quanto basta per convincere le autorità francesi a creare le Zapa sul territorio d’oltralpe.

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