Non profit

Fare la spesa sostenendo le Case di Ail. Sugli scaffali di Conad è nata una partnership senza scadenza

Come si crea un'alleanza

di Maurizio Regosa

Un’alleanza per potenziare l’assistenza domiciliare per i malati ematologici, una delle missioni di Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma. L’hanno sottoscritta con il professor Franco Mandelli, la Conad (la maggior cooperativa di imprenditori dettaglianti italiana: conta 2.900 punti vendita e ha una quota di mercato quasi del 10%, con un giro d’affari che nel 2010 è stato di 9,7 miliardi) e la Nazionale italiana cantanti. Funzionerà così: facendo la spesa i clienti avranno la possibilità di devolvere i punti accumulati all’Ail, punti che raddoppieranno grazie al contributo della Conad. Ad amplificare il tutto, il colpo di tacco dei cantanti. «Raccoglieremo risorse con le Partite del Cuore e diffonderemo la conoscenza di questi temi», annuncia Luca Barbarossa. Proprio i musicisti hanno permesso l’incontro tra l’azienda e il professore (collaboravano con entrambi, da tempo). «Gianluca Pecchini, il direttore della Nazionale, ci ha proposto un incontro a Bologna con la Conad», spiega Luisa Clausi, responsabile Eventi e raccolta fondi di Ail, «dal momento che è un’impresa molto sensibile ai temi sociali». In effetti la cooperativa sino a oggi ha destinato oltre 3,3 milioni di euro a iniziative solidali (negli ultimi anni a favore della Fondazione Umberto Veronesi e di quella intitolata a Rita Levi Montalcini). «L’azienda ci conosceva tramite la nostra sezione bolognese: aveva toccato con mano l’impegno nella ricerca e la qualità dell’assistenza», prosegue Clausi. Si è così rapidamente arrivati alla presentazione del catalogo “Immagina” (6,5 milioni di copie) su cui campeggiano Mandelli, Barbarossa ed Enrico Ruggeri con la proposta solidale pro Ail rivolta ai clienti. «Le associazioni sono una ricchezza enorme per il Paese», chiosa l’ad Camillo de Berardinis.
L’obiettivo è sostenere, attraverso la capillarità dei punti vendita territoriali, le 42 case Ail che offrono assistenza domiciliare. Un cavallo di battaglia del presidente Mandelli: «Più cura, a costi nettamente inferiori e con una qualità della vita incredibilmente maggiore». Non a caso Ail utilizza ogni anno 7 milioni di euro per questo servizio, che richiede l’apporto di una équipe formata da medici, infermieri, psicologi e naturalmente volontari. «La cura entro le pareti domestiche», puntualizza il professore, «significa ospedalizzazione domiciliare, ovvero la possibilità di curare il paziente con la qualità di un ospedale e il comfort della sua casa» (a breve, fra l’altro, Ail dovrebbe licenziare le sue Linee guida sull’assistenza domiciliare specificamente declinate per il paziente ematologico). L’accordo stipulato durerà un anno, ma l’azienda e l’associazione non escludono altre forme di collaborazione. «Una per la verità è già stabilita ed è “Sognando Itaca”, un giro in barca a vela per il Mediterraneo che si svolgerà a giungo: a ogni porto la sezione Ail organizzerà una veleggiata cui partecipano medici, infermieri e malati. Conad fornirà la cambusa», conclude Clausi.

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