Economia

Un referendum dice no al debito salvabanche

Default finanziari: il caso islandese

di Redazione

Domenica 11 aprile, nell’indifferenza generale per la seconda volta, con un referendum, gli islandesi hanno mandato a quel paese l’accordo firmato dal loro governo per rimborsare 4 miliardi di euro al Regno Unito e all’Olanda. Nel 2008 a causa della crisi finanziaria avevano restituito a 340 mila risparmiatori inglesi e olandesi quanto avevano perso nel fallimento della banca islandese online.
Ora pensavano di recuperare quanto anticipato direttamente dal governo di Reykjavik attraverso il referendum popolare di approvazione della manovra. La prima consultazione era stata bocciata al 90%, e domenica scorsa nella seconda tornata più del 60% della popolazione ha detto che non vuole saperne di pagare nuove tasse per ripianare i debiti fatti da una banca privata. Per i 300 mila abitanti dell’Islanda sarebbe stata una cifra enorme, che li avrebbe indebitati fino al 2046. Le due nazioni perdenti hanno minacciato di portarli in tribunale e di bloccare l’entrata dell’Islanda nell’Unione Europea. Quello che gli islandesi sostengono è che non è un problema loro, che non possono subire austerità e emigrazione forzata per pagare l’esperimento fallito di alcuni banchieri.
L’intera vicenda è molto significativa ed importante. Infatti a Bruxelles sono preoccupatissimi perché qualcuno, anche se non ancora aderente all’Euro, comincia a ribellarsi e pone un avvertimento alle eccessive ed ottimistiche previsioni dei banchieri sulla sistemazione dei debiti. La crisi finanziaria ha portato una sofferenza inimmaginabile per milioni di persone che hanno perso la casa, il posto di lavoro e visto ridurre le pensioni, e sanno cosa significano queste perdite. Mentre per quelli che l’hanno causate tutto è continuato come prima, con bonus milionari.
Anche in Irlanda il Fondo Monetario e l’Ue hanno obbligato il governo a imporre entro un anno una tassa di proprietà sulla casa come requisito per avvalersi degli 85 miliardi di euro del pacchetto di salvataggio. Non sono previsti referendum.

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