Non profit
In Toscana scatta l’ora dei giovani: sul piatto 355 milioni. Metter su casa e famiglia è diventato l’obiettivo numero uno
Il piano di Palazzo Sacrati Strozzi
La fotografia più impietosa l’ha scattata l’Istat nel rapporto annuale 2009. I più stagionati, quelli con un’età compresa fra i 30 e 34 anni, sono quasi triplicati in un quarto di secolo passando dall’11,8 % nel 1983 al 28,9 % del 2009. Un esercito che, se si prende in considerazione la fascia 18-34 anni, arriva a contare ben sette milioni di giovani. Ragazzi, maschi in particolar modo, che non vogliono ma soprattutto non ce la fanno a metter su casa da soli. Se è vero infatti, sempre secondo l’Istat, che il 31,4% dei 18-34enni resta in famiglia perché sta bene così e ritiene di essere comunque autonomo, il 40,2% è costretto invece a rimanerci per motivi economici. Quest’ultima percentuale dal 2003 al 2009 è lievitata peraltro di 6 punti percentuali. Come invertire la rotta?
La Toscana ci prova con il progetto “Giovani Sì”, un mega intervento da 335 milioni di euro in tre anni che prevede, fra l’altro, misure per incentivare le nuove leve a crearsi una vita autonoma. Ben 75 milioni di euro del “pacchetto” saranno destinati infatti al “contributo di emancipazione” per l’affitto e l’acquisto prima casa. Per la precisione 45 milioni finanzieranno il primo sostegno, 30 il secondo. L’iniziativa, presentata dal governatore Enrico Rossi al Consiglio regionale toscano, sarà attuata attraverso specifiche delibere entro il primo giugno.
Per quanto riguarda l’affitto sono previsti due tipi di contributi in favore di chi ha un’età compresa fra 25 e 34 anni. Il primo, di 250 euro mensili (3mila all’anno), sarà erogato a chi contrae un regolare contratto di affitto e assegnato secondo una scala di priorità che vede al primo posto le giovani coppie (di fatto, di diritto o in formazione) con figli e i nuclei mono-parentali (un genitore con uno o più figli). Il secondo, di 150 euro al mese (1.800 annui), sosterrà invece la pigione delle giovani coppie di fatto, di diritto o in formazione senza figli; dei single (anche separati con omologa del Tribunale) e di forme di convivenza tra giovani, ad esempio studenti o lavoratori fuori sede. La durata massima del finanziamento sarà in entrambi i casi di tre anni.
Il Piano, passiamo al secondo pilastro, introduce interventi finalizzati all’acquisto della prima casa (con patto di futura vendita) dopo un periodo di locazione massimo della durata di 4-5 anni. I canoni, precisa la Regione, dovranno essere «migliori di quelli di mercato e ad un prezzo determinato al momento del contratto di locazione». Ai giovani beneficiari (25-34 anni) sarà riconosciuto un contributo per integrare il canone di locazione o per le spese correnti di creazione della nuova residenza. Quest’ultimo sostegno, come nel caso dell’affitto, ammonterà a 150-250 euro al mese per un massimo di 4-5 anni. I contributi per l’emancipazione, altra novità interessante, saranno definiti sulla base dell’Isee adeguato al nucleo familiare che le giovani coppie andranno a costituire.
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