Welfare

Perù, sterilizzazioni forzate durante governo Fujimori?

Ne è convinta una associazione per i diritti umani, che ora chiede l'apertura di un'inchiesta

di Gabriella Meroni

È necessario approfondire le indagini sulle sterilizzazioni forzate realizzate durante il governo del destituito presidente Alberto Fujimori e stabilire quali furono le responsabilità dell?ex Capo di Stato. Questa l?opinione del direttore dell?Associazione pro diritti umani (Aprodeh), Francisco Soberon, che ha chiesto l?apertura di un?inchiesta sulle denunce del ministro della sanità, Luis Solari de la Puente, certo del diretto coinvolgimento di Fujimori nel programma di sterilizzazione chirurgica di massa perseguito dal suo esecutivo. Secondo Soberon è inoltre di estrema rilevanza stabilire con certezza se tale pratica fu diretta espressamente contro le comunità andine e le minoranza indigene della selva. ?In tal caso ? ha dichiarato il presidente di Aprodeh ? sarebbe opportuno parlare di genocidio, poiché a farne le spese sarebbero state proprio le etnie più piccole e più bisognose di garanzie di sopravvivenza?. A detta di Diana Miloslavich, coordinatrice del ?Movimento amplio de Mujeres?, il coinvolgimento di Fujimori e del suo ex braccio destro, Vladimiro Montesinos Torres nella pianificazione delle sterilizzazioni è un dato di fatto, così come quello di diversi ex funzionari del ministero della sanità. Esiste inoltre un rapporto del Comitato di America Latina e Caraibi per la difesa dei diritti umani, secondo il quale il governo aveva programmato 100mila sterilizzazioni entro il 1996, 130mila per il 1997 e 165mila per il 1998. Secondo l?Istituto nazionale di statistica e informatica (Inei), l?esecutivo di Fujimori ne riuscì infine a praticare ?solo? 81mila nel 1996, ma riuscì a centrare l?obiettivo prefissato l?anno successivo.


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