Non profit

Il brevetto europeo non parla l’italiano Il nostro Paese escluso dalla nuova norma

Unione Europea

di Redazione

Fra la metà di febbraio (Consiglio europeo) e i primi di marzo (l’8 la Corte di giustizia e il 10 il Consiglio Ue) si compie il cammino del nuovo brevetto europeo, che supera i brevetti nazionali e semplifica le norme continentali in materia. Il nuovo brevetto sarà trilingue: inglese, francese e tedesco; l’Italia si è battuta strenuamente contro questa norma, con una serie di disastri diplomatici (anche perché nella fase calda della trattativa non avevamo il ministro allo Sviluppo economico): per superare la posizione rigida dell’Italia gli altri hanno alla fine adottato la cooperazione rafforzata, che permette agli Stati dell’Unione di andare avanti in un processo escludendo gli oppositori (come si fece con la Gran Bretagna per l’euro). Il risultato? L’Italia con le sue imprese non potrà accedere al riconoscimento del brevetto europeo: i nostri brevetti resteranno italiani, senza salvaguardia negli altri Paesi. È su queste cose che si vede quanto conta un Paese in Europa…. [Mister Bond]

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