Non profit

Uno sportello per i genitori poveri

Progetto Unicredit - Comune di Milano

di Redazione

Da oggi agli sportelli bancari sarà più facile vedere persone in cerca di aiuto. In particolare genitori e famiglie in difficoltà. Questo l’esito dell’accordo firmato tra Comune di Milano e Unicredit. «Milano è la quinta città in cui viene attivato questo servizio. Le nostre filiali infatti si sono già mobilitate allo stesso modo a Roma, Reggio Emilia, Brescia e Verona», racconta Monica Cellerino, responsabile di territorio dell’istituto bancario per l’area Lombardia. «Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del nostro progetto carte di credito targate “E” (che sta per etica). Una card particolare che accantona, per ogni operazione effettuata dal cliente, il 3 per mille della somma di denaro che viene mossa. In breve abbiamo creato un portafoglio di circa 6 milioni e mezzo, che oggi finanzia alcune iniziative sociali (Banco Alimentare, Comunità Frontiera, Comunità Sant’Egidio) tra cui questo progetto di sostegno a genitori soli, in difficoltà e con bambini a carico».
Un’iniziativa che incontra un pubblico insolito per una banca. «La scelta di andare incontro a questo target si spiega con la consapevolezza, nostra e dei Comuni coinvolti, del nostro ruolo di fronte a questa emergenza», aggiunge Cellerino. La forza della proposta è che dà, per un anno, la disponibilità economica di 100 euro al mese, somma che il genitore potrà spendere come meglio crede. Per “coprire” il periodo da gennaio a dicembre 2011, Unicredit mette a disposizione dell’amministrazione 120mila euro, che andranno ridistribuiti, tramite card ricaricabili, a cento genitori. «Una scelta che ci permette di tutelare la dignità e la libertà di chi usufruirà di queste somme di denaro, che di certo non sono decisive, ma che in tempi come questi aiutano», spiega Cellerino.
Ma come si può accedere al credito e come funziona? L’ter è semplice e rapido: il Comune individua i nuclei familiari a cui assegnare la carta, la banca, indirizzata dagli enti locali, destina le carte prepagate. «Non vogliamo intervenire nella scelta e nella valutazione, non ne saremmo capaci e non ci compete», spiega la responsabile del progetto, «quello scelto è un modo di procedere che ci permette di essere al passo con le esigenze e i problemi della società e di intercettare, come in questo caso, nuove criticità». Proprio questa collaborazione è, secondo Cellerino, la grande novità: «Mettiamo insieme capacità e competenze diverse che si completano e integrano. Quello tra banca e Comune è un matrimonio che funziona, stiamo pertanto vagliando con il sindaco Moratti se ci sia la possibilità di collaborare anche su altri temi».

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