Famiglia

Tiberio Timperi: «Metto la faccia per i papà e per i figli»

«In Olanda il genitore che non sta ai patti rischi l'arresto. Da noi...»

di Redazione

Per cinque anni la mia vita è stata scandita dalle udienze del Tribunale. Dove l’orientamento culturale è quello che fa del padre un genitore di serie B. Nonostante la legge sull’affido condiviso stabilisca pari opportunità tra padre e madre». Tiberio Timperi è il padre separato più famoso d’Italia, per il semplice fatto che ha scelto di rendere pubblico il suo calvario. «Per cinque anni ho taciuto ma poi ho capito che era arrivato il momento di raccontare la mia esperienza. Esperienza comune, purtroppo, a molti padri, vittime di soprusi silenziosi». Timperi, 47 anni, nel 2004 si è separato da Orsola Gazzaniga, dalla quale ha avuto il figlio Daniele. «Viviamo in un Paese il cui orientamento culturale privilegia le mamme. Mi avevano accusato di percosse a mio figlio e a mia cognata: tutte accuse da cui sono stato assolto, ma a causa delle quali è nato un calvario per poter passare tempo con mio figlio, che per mesi non ho visto».
Il problema delle separazioni, in particolare dei papà separati, lo sente a tal punto che un anno fa ha deciso di mettere “la faccia” come testimonial del progetto del Comune di Roma, la Casa dei papà: 20 appartamenti a disposizione per 12 mesi dei padri separati per stare con i figli. Ma Timperi non si accontenta. «Vivo con mio figlio, ma grazie a un provvedimento del giudice. È giusto che un padre per stare con il figlio abbia bisogno del provvedimento del giudice?». Ci vogliono misure più severe per chi non sta ai patti, suggerisce: «Nei Paesi Bassi per il genitore collocatario che ostacola il rapporto con l’altro genitore, e non parlo volutamente di padre o madre, è previsto l’arresto. In Italia rischia 103 euro. Vogliamo mettere l00mila euro?».


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