Non profit

Carbonverde, energia dai rifiuti

di Redazione

Si chiama “carbonverde”, o CBV, ed è un nuovo combustibile da rifiuti che da maggio del 2010 la Buzzi Unicem (www.buzziunicem.it) sta sperimentando nella cementeria di Robilante (Cuneo), in collaborazione con il consorzio per la gestione dei rifiuti di Alba e Bra che produce il CBV in un suo impianto di preselezione.
L’obiettivo è trasformare in energia tutti i rifiuti solidi urbani oggi diretti in discarica. I rifiuti solidi urbani contengono un potenziale energetico pari a tutto l’idroelettrico italiano, l’equivalente di 20 milioni di tonnellate di carbone o di 14 milioni di petrolio. Buzzi Unicem ha sviluppato un processo di trattamento e microtriturazione dei rifiuti indifferenziati, quelli che restano dopo la differenziata che si fa nelle famiglie. Escludendo quindi plastica, vetro e l’organico, nei forni delle oltre 35 cementerie Buzzi sparse in tre continenti, con alcune modifiche di impianto, si può bruciare tutto il resto, con un processo perfettamente pulito e controllato. Le cementerie che usano il CVB possono ridurre al 20-10% l’uso di carbon coke sostituendolo con un combustibile a costo zero. Non solo: la sperimentazione ha dimostrato che le emissioni sono uguali se non minori rispetto al coke. Inoltre, le alte temperature dei forni delle cementerie (1.400-1.500 gradi contro gli 800 dei termovalorizzatori) annullano il rischio di emissioni di diossine e polveri sottili. Infine, le ceneri residue sono nulle perché diventano parte del clinker da cui si ottiene il cemento.

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