Welfare

Con la “Rosa” la badante non è più in nero

Assistenza familiare in Puglia

di Redazione

Una Rosa per favorire l’emersione dal lavoro sommerso e per migliorare la qualità del servizio di cura domiciliare. Questi gli obiettivi del progetto che trae spunto dal suo acronimo per creare una Rete per l’occupazione e i servizi di assistenza. Una rete, quella promossa dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia (in foto il governatore Nichi Vendola), che attraverso il diretto coinvolgimento di soggetti istituzionali punta a trasformare la figura del badante in quella di assistente certificato e qualificato. E, allo stesso tempo, a concedere un contributo economico alle famiglie interessate ad assumere gli assistenti familiari dagli elenchi provinciali creati dalla Regione Puglia con la collaborazione dei Centri territoriali per l’impiego. L’incentivo, infatti, ha lo scopo di sostenere la regolarizzazione dell’assistente familiare, contrastando eventuali forme di occupazione in nero. Al momento sono 1.487 gli iscritti agli elenchi, e l’80% è rappresentato da donne, per la maggior parte italiane. Si tratta di professionalità da impiegare nei servizi di cura per soggetti non autosufficienti, anziani e per chi presenta patologie come l’Alzheimer o il morbo di Parkinson.
Per iscriversi nell’elenco bisogna recarsi nel più vicino Centro territoriale per l’impiego pugliese con un documento d’identità o, per i migranti, con il permesso di soggiorno o la relativa domanda di rinnovo. È anche importante presentare la documentazione attestante titoli di studio conseguiti o corsi di formazione frequentati per acquisire competenze sull’assistenza di persone non autosufficienti. «Chi si iscrive agli elenchi provinciali», spiega Cristina Sunna, referente del progetto, «si sottopone ad un colloquio e ad una intervista per la verifica e la documentazione del proprio curriculum professionale. Una volta certificate le competenze, le persone vengono iscritte». Ma qual è il profilo di chi si candida? «È molto qualificato ed elevato. Sono operatori socio-sanitari, laureati, persone che hanno prestato attività di assistenza presso strutture socio-sanitarie».
I nuclei familiari/datori di lavoro che intendono assumere uno dei nominativi degli elenchi provinciali hanno tempo fino alle ore 14 del 13 marzo 2011 per presentare la domanda su www.sistema.puglia.it. Le famiglie riceveranno un contributo economico fino ad un massimo di 2.500 euro su base annua. La misura di questo incentivo è rapportata ai contributi previdenziali versati in capo al rapporto di lavoro per l’assunzione dell’assistente familiare. I nuclei interessati devono dimostrare di avere un’attestazione di reddito Isee non superiore a 25mila euro.

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