Non profit

Con Casamica in Umbria trovare la badante non è più un problema. 12 sportelli per far incontrare famiglie e lavoratrici 0 1 2 3 4

Assistenza

di Redazione

Si chiama Casamica ed è una società consortile, ma anche e soprattutto un progetto innovativo che rivoluziona il settore dell’assistenza familiare. È stata sviluppata e lanciata da Confcooperative e Confcommercio Umbria, sulla scorta di un’esperienza quasi decennale maturata a Perugia dalla cooperativa sociale Nuova Dimensione. «Il nostro impegno nel campo dell’assistenza familiare ci aveva fatto intercettare, nei primi anni del Duemila, il fenomeno emergente delle badanti», spiega Edi Cicchi, la presidente della coop.
Socia del consorzio Moltiplica e aderente a Federsolidarietà, Nuova Dimensione intendeva dare una risposta a 360 gradi alle famiglie che avevano bisogno di un’assistenza domiciliare permanente. «Utilizzando le risorse della legge sulle Pari Opportunità, la 125, abbiamo prima di tutto sviluppato un corso di formazione per le badanti. Poi siamo andati oltre, cercando di rispondere a una doppia fragilità, quella della famiglia di selezionare e gestire un rapporto di lavoro con un dipendente straniero e quella del lavoratore, bisognoso di tutela e qualificazione professionale». Oggi Nuova Dimensione gestisce lo sportello di Perugia della rete Casamica. La sua esperienza, attraverso cui circa 250 badanti si sono contrattualizzate in questi dieci anni, è stata il tassello fondamentale nello sviluppo del progetto.
«Casamica non è un’agenzia di collocamento ma un vero servizio di prossimità», dice Andrea Fora, presidente di Confcooperative Umbria, spiegando che «il matching tra la famiglia e la badante è solo un passaggio di un processo molto più ampio». La società, diffusa in tutta l’Umbria con 12 sportelli, offre assistenza su circa 600 contratti e dispone di 2mila nominativi di badanti in banca dati («non solo schede anagrafiche, ma identità già selezionate in base alle competenze», sottolinea Fora).
La famiglia che si appoggia a Casamica pone in essere due diversi contratti: il primo con la badante, sulla base del contratto collettivo nazionale delle colf, l’altro con Casamica per ottenere la piena “copertura” relativa alla gestione del rapporto.
«Interveniamo con un monitoraggio costante, offrendo formazione continua alla badante, anche grazie all’intervento e alla supervisione degli operatori socio-sanitari del territorio», spiega Fora. «Inoltre supportiamo la famiglia, che fatica a gestire il ruolo di “datore di lavoro”, per tutti gli adempimenti amministrativi». Confcommercio, per parte sua, ha messo a disposizione i servizi di supporto della sua rete di patronati e una card di scontistica in vari negozi sia per le badanti che per le famiglie.«Il servizio di Casamica si regge esclusivamente sul mercato», sottolinea Fora. «È chiaro che la piena applicazione dei contratti ha un costo, ma molte famiglie preferiscono essere accompagnate e tutelate piuttosto che affidarsi a un rischioso passaparola».

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