Non profit
Tariffe postali, nel 2011 il non profit abbasserà la voce
Caro mailing tagli pesanti per la comunicazione
di Redazione

Siamo stanchi di farci raccontare frottole». Non usa giri di parole Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore, parlando della questione tariffe postali. Uno tsunami che da sei mesi ha travolto tutta la comunicazione delle associazioni italiane e che, in questa chiusura d’anno, traccia una crepa profonda nel dialogo tra politica e mondo della solidarietà. Il decreto “riparatorio” da 30 milioni di euro non è mai arrivato. La tariffa sperimentale con Poste è in scadenza o scaduta. La tariffa piena a 0,28 euro non è sostenibile. «Siamo nella stessa situazione dello scorso aprile, quando è stata azzerata la tariffa agevolata», commenta Paolo Giganti, responsabile raccolta fondi di Aism. «Abbiamo spedizioni programmate dal prossimo 10 gennaio e, come tutti, non possiamo sostenere questa situazione».
A confermare questa prospettiva è lo stesso Olivero: «Il senso di scoramento che ci pervade è fortissimo, così come la preoccupazione sul 2011, di fronte all’estrema incertezza che avvolge sia la dotazione del 5 per mille sia l’agevolazione sulle tariffe postali», spiega, aggiungendo che per l’inizio dell’anno il Forum sta studiando «un’incisiva azione di comunicazione per spiegare sia ai nostri operatori, sia agli utenti, sia ai donatori le ragioni del drastico taglio nelle comunicazioni che si prospetta per il 2011».
Quasi impossibile individuare soluzioni pratiche alternative: «Un nuovo accordo commerciale con Poste non sarebbe più sostenibile e nemmeno risolutivo per il futuro», avverte Giganti. «La tariffa sperimentale PostaTarget comportava comunque un aggravio del 300% rispetto al normale, dunque per quanto limata non può essere sostenuta da nessun budget per un medio-lungo periodo».
A Telethon, in questi giorni impegnato nell’annuale maratona tv, ricordano che ogni euro speso in costi di spedizione toglie ossigeno alla ricerca: su un anno, il danno è quantificato in quattro progetti di ricerca triennali in meno. «Non supereremo il budget annuale previsto per gli invii postali togliendo linfa vitale ai ricercatori, perciò taglieremo sulla comunicazione», conferma il direttore fundraising Fulvio Bruno, spiegando che Telethon ha già dovuto ridurre la comunicazione del 30%. «Con un danno multiplo che impatta sull’informazione agli stakeholder, la raccolta fondi, l’indotto creativo e gestionale che ruota intorno alle spedizioni». La soluzione, a detta di tutti, deve essere trovata sul tavolo politico. «La sola sede in cui è possibile riconoscere l’irrinunciabile funzione sociale della comunicazione del non profit, in cui la tariffa agevolata dovrebbe essere un privilegio ma un diritto», conclude Olivero.
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