Cultura

Communitas sbarca on-line

Nuova versione del mensile della società di mezzo con Oscar Wilde come protagonista

di Marco Dotti

La mappa, si diceva un tempo, non è il territorio. Guai a confonderla. Oggi in molti – nella finanza, nella politica, nell’editoria – presi dal panico scambiano la confusione con la modernità, la frenesia con la ricerca, attardandosi chi su mappe precise, ma irrimediabilmente datate, chi su una cartografia nuovissima, ma incredibilmente sbagliata.

Il nuovo numero del nostro mensile Communitas, il primo interamente on-line, con un sito tutto nuovo, parte proprio dalla confusione tra mappe e territori – alla quale verrà dedicato il numero 2, in uscita a maggio – propone di a superare l’impasse, con un editoriale-manifesto che invita a coniugare la passione del “cercare”” con l’inevitabile rischio che comporta ogni attività legata al “conoscere”.

Il  numero 1 è aperto da una nota di Riccardo Bonacina che, in questa chiave, ricorda come “  la rivista della società di mezzo nata poco più 7 anni fa (esattamente il 27 gennaio 2005) e che ha prodotto sino ad oggi 57 numeri con il coinvolgimento di oltre 250 autori, si sta traghettando dalla versione solo cartacea a un sistema misto carta e online”.Cercavamo, prosegue Bonacina,  “un punto di debutto non banale e le circostanze sono spesso più sagge di tutta la nostra saggezza”.

Il numero 1, oltre a una sezione dedicata al De Profundis di Oscar Wilde, raccoglie interviste con psicologi (Luigi Zoja, Howard Gardner), filosofi (Agnes Heller, Alain Finkielkraut, Andrea Tagliapietra), registi (Emir Kusturica), riceratori scientifici (Philippe Pignarre) tutte dedicate al “senso del fare”.

twitter: @communitasbooks


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