Economia

Il caro benzina spinge alla scelta di agriturismi

Secondo Coldiretti un pieno costa più del pranzo di Pasqua: cambiamo le mete turistiche

di Redazione

Quanto spenderemo per il pranzo di Pasqua? Forse meno di quanto spendiamo per il fare il pieno della alla nostra macchia. Il costo di un pieno di benzina per un’automobile di media cilindrata (50 litri di serbatoio) raggiunge i 95 euro e supera così la spesa media che le famiglie italiane destinano alla preparazione dell’imminente pranzo di Pasqua.
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che si tratta dell’effetto congiunto dell’aumento annuale del prezzo della benzina del 18,6% e del diesel del 22,5% a marzo, a fronte di un aumento contenuto al 2,8% per gli alimentari con flessioni per il pesce fresco di mare (- 1,3%) e per le verdure fresche (-2,4%) che sono alla base di moltissimi menu tradizionali della Pasqua.

Per effetto del caro benzina cambiano anche le destinazioni delle mete turistiche perché si tende ad evitare lunghi spostamenti e a privilegiare le gite fuori porta. Anche per questo l’agriturismo è in controtendenza rispetto all’andamento generale negativo e – sottolinea la Coldiretti – sarà scelto da 200mila italiani che trascorreranno le vacanze di Pasqua in una delle 20mila strutture presenti sul territorio nazionale.

A spingere verso gli agriturismi non è solo la voglia di verde e relax ma anche il desiderio del buon cibo locale e a chilometri zero. Per scegliere la vacanza in agriturismo è possibile consultare le guide specializzate come “Agriturismo” che raccoglie le aziende associate a Terranostra o ricercare su internet dove è presente il sito www.campagnamica.it  con una selezione di quasi millecinquecento agriturismi che possono essere scelti attraverso un motore di ricerca per tipo di ospitalità, collocazione geografica, prezzo e servizi offerti, compreso il benvenuto agli animali.


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