Economia

MSF condanna il bombardamento dell’ospedale Daynile

La ong Medici Senza Frontiere lavora nell’ospedale dal 2006

di Redazione

Il bombardamento ha colpito il pronto soccorso dell’ospedale e una parte del reparto chirurgico, causando danni significativi.

Non ci sono state vittime tra i 19 pazienti dell’ospedale e tra il personale che si sono rifugiati nel reparto di medicina interna per sfuggire al bombardamento.

MSF chiede alle parti in conflitto di rispettare la neutralità dell’ospedale di Daynile, insieme a quella di tutte le strutture mediche in Somalia, e di rispettare la sicurezza dei pazienti e del personale dell’ospedale.

MSF lavora ininterrottamente in Somalia dal 1991. Attualmente, come parte dei sui 13 progetti sul territorio nazionale, l’organizzazione fornisce assistenza medica per l’emergenza in corso, porta avanti campagne di vaccinazione e programmi nutrizionali. MSF fornisce inoltre assistenza ai rifugiati somali nei campi di Dadaab in Kenya e Dolo Ado in Etiopia.

Blanca Thiebaut e Montserrat Serra sono state rapite a Dadaab, in Kenya il 13 ottobre 2011, mentre fornivano assistenza umanitaria ai rifugiati somali. MSF chiede a tutti i somali, alla diaspora, ai leader delle comunità e soprattutto alle autorità che controllano le zone dove le due colleghe sono detenute, a fare tutto il possibile per facilitarne un rilascio sicuro.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.


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