Welfare

Da Norimberga in poi

La Corte penale internazionale permanente, il tribunale dell’Aja, il tribunale di Arusha, il tribunale di Norimberga ... e quello di Tokyo

di Redazione

La Corte penale internazionale permanente 1948 L?idea di istituire una Corte internazionale permanente risale all’ immediato dopoguerra. Con la risoluzione 260 del 9 dicembre del ’48, l?Assemblea generale adotta la Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, con lo stesso provvedimento viene affidato alla Commissione di diritto internazionale l’incarico di realizzare un progetto di statuto per una Corte permanente e di un codice sui crimini contro la pace e la sicurezza dell’umanità. Tre anni dopo viene istituito un comitato speciale per la definizione dei crimini contro la pace, 1953 Vengono consegnati i progetti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’anno successivo la stessa assemblea decide di rinviare l’esame dei progetti in attesa che venga definito il crimine di aggressione. La Guerra Fredda congela per 40 anni il progetto. 1989 Sollecitata da un intervento del rappresentante del Trinidad Tobago, che chiede di inserire il traffico di droga tra i reati su cui dovrà avere giurisdizione la Corte permanente, l?Assemblea generale torna a occuparsi del Tribunale internazionale. 1994 La Commissione di diritto internazionale termina i lavori di preparazione della bozza dello statuto, a dicembre dello stesso anno viene istituito un Comitato per la definizione dello statuto e un anno più tardi viene creato il Comitato preparatorio per l’istituzione di una Corte penale internazionale permanente. 1998 Il 15 giugno 1998 a Roma, presso la sede della Fao, sotto la presidenza di Giovanni Conso, si tiene la conferenza internazionale dei plenipotenziari per l?istituzione della Corte penale internazionale, non vi partecipano né la Cina né l?India. I lavori terminano il 17 luglio, con 120 voti favorevoli, 7 contrari e 21 astenuti viene l?adottato lo statuto della Corte penale internazionale, la sede sarà in Olanda a L?Aja. L?Italia e la Francia, il 18 luglio del ?98, sono i primi paesi a sottoscrivere lo statuto. 1999 Il 26 luglio del?99 l?Italia è il primo a ratificarlo. Attualmente tra gli Stati che non hanno recepito nel loro ordinamento le norme dello statuto ci sono gli Stati Uniti e la Federazione Russa. La Corte diventerà pienamente operativa quando almeno la metà dei paesi che ha approvato lo statuto lo avrà anche ratificato, ad agosto di quest?anno erano 37 le nazioni che avevano già provveduto. La Corte potrà giudicare coloro che si saranno macchiati dei reati di genocidio, crimini di guerra, contro l?umanità e aggressione, reato che deve ancora essere definito in maniera compiuta. casi potranno essere deferiti alla Corte da parte degli Stati, la giurisdizione potrà essere esercitata solo in quei paesi che hanno sottoscritto lo statuto, se invece i casi sono deferiti dal Consiglio di Sicurezza la Corte sarà legittimata ad agire anche nei paesi che non adottato il provvedimento approvato a Roma nel ’98. 2001 Il 24 settembre si aprirà a New York l?ottava sessione dei lavori della commissione preparatoria che ha il compito definire alcune norme che dovranno regolare il funzionamento della Corte: privilegi e immunità da riconoscere al personale della Corte, rapporti tra Corte e Nazioni Unite e tra la Corte e il paese scelto come sede del tribunale, nonché il budget che dovrà finanziarne l?attività. Il tribunale dell?Aja Il Tribunale dell?Aja per i crimini commessi nella ex Jugoslavia è il primo tribunale internazionale che persegue i crimini di guerra nato da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza: la 827 del 25 maggio del 1993. Il Tribunale penale internazionale ha giurisdizione su quanti si siano macchiati dei reati di genocidio, crimini di guerra e contro l?umanità nel territorio della ex Jugoslavia, a partire dal primo gennaio del 1991. Né la risoluzione, né lo statuto hanno dotato il Tribunale di una sua forza di polizia: gli ordini di arresto sono eseguiti dalle forze internazionali, lo Sfor in Bosnia e la Kfor nella regione del Kosovo e dalle forze dell?ordine nazionali. A differenza dei tribunali militari del dopoguerra, il Tribunale dell’Aja, non può infliggere pene capitali e non può giudicare imputati in contumacia, la pena massima prevista è l?ergastolo. Il Tribunale è presieduto dal giudice francese Claude Jorda, il procuratore capo è la svizzera Carla Del Ponte. Le persone che lavorano per il Tribunale sono 1120 in rappresentanza di 75 Stati, dal ?93 a oggi anni ha potuto contare su un budget di 471,66 milioni di dollari. Attualmente gli imputati sono 75: 48 sono sotto processo, di questi 46 sono detenuti nel carcere di Scheveningen mentre due sono stati provvisoriamente rilasciati. Altri 27 sono ricercati. 11 sono stati catturati dalle polizie nazionali, 16 si sono costituiti e 21 sono stati arrestati dalle forze internazionali. I giudici finora hanno condannato 21 imputati. Otto finora sono le sentenze definitive emesse; Drazen Erdemovic, condannato a cinque anni, è l?unico che ha già scontato la pena. L?ex generale serbo croato Tihomir Blaskic è finora quello che ha subito la pena maggiore: 45 anni di reclusione. Il tribunale di Arusha A seguito delle gravi violazioni dei diritti umanitari commessi in Ruanda, il Consiglio di Sicurezza dell?Onu, con la risoluzione 955 dell’8 novembre del ?94, ha istituito il Tribunale internazionale per i crimini commessi in Ruanda. Nel febbraio del ?95 viene scelta come sede del tribunale la città di Arusha, in Tanzania. Il Tribunale di Arusha è chiamato a perseguire le persone responsabili di genocidio, crimini contro l’umanità e della violazione della convenzione di Ginevra commessi in territorio ruandese nel 1994. Il Tribunale ha il potere di perseguire anche i cittadini ruandesi che hanno commesso gli stessi crimini negli Stati vicini durante lo stesso periodo. Il Tribunale è presieduto dal giudice sudafricano Navanethem Pillay, per la sede degli uffici del procuratore capo, lo stesso del Tribunale dell’Aja, Carla Del Ponte, è stata scelta la capitale ruandese Kigali. Complessivamente l?attività del Tribunale impegna 700 persone provenienti da 85 diverse nazioni. Tutti gli imputati si sono dichiarati indigenti, a loro sono stati assegnati 72 avvocati: 27 europei, altrettanti americani e 18 africani. Le pene potranno essere scontate nelle carceri dei Paesi che si dichiarano disposti a ospitare i detenuti. Finora il Mali, il Benin e lo Swaziland sono gli unici ad aver sottoscritto un?intesa con il Tribunale. Gi accordi prevedono che in nessun caso potranno modificare i tempi di detenzione. All?interno del Tribunale è stata creata una sezione per proteggere e fornire assistenza medica e psichica ai 230 testimoni e alle altre vittime. Sono state arrestate 43 persone: militari, giornalisti, uomini di affari e politici tra cui Jean Kambanda, ex primo ministro condannato, con altri 4 imputati, all’ergastolo. Il tribunale di Norimberga … e quello di Tokyo Il tribunale militare internazionale in cui svolse il processo di Norimberga fu istituito dall?Accordo di Londra dell?8 agosto del ?45 che fu preceduto dalle delibere della Gran Bretagna, dell?Urss e degli Usa in occasione delle conferenze svolte nel ?43 a Teheran e a Mosca e nel ?45 a Jalta e Postdam. Fu scelta la città di Norimberga perché era l?unica che aveva a disposizione un palazzo di giustizia capiente e non particolarmente danneggiato dai bombardamenti. L?intero procedimento fu organizzato dal giudice federale americano Robert Jackson. Su richiesta dell?Unione Sovietica gli alleati decisero di istituire una sede permanente del Tribunale a Berlino. L?udienza di apertura si tenne il 18 ottobre del 1945 presso la Corte di Appello di Berlino, il giudice russo Jola Nikitschenko fu nominato presidente della Corte. L?accusa chiese il rinvio a giudizio di 24 criminali di guerra e di sei organizzazioni militari, tra cui la Gestapo e le SS. Dal novembre del ?45 all’agosto del ?46 il processo si svolse a Norimberga. Il 30 settembre e il 1 ottobre dello stesso anno furono emesse le sentenze: a 12 imputati venne inflitta la pena capitale, 7 furono condannati a pene detentive, 2 alla reclusione temporanea e 3 assolti. Alle prime luci del mattino del 16 ottobre, nella palestra del carcere di Norimberga furono eseguite le condanne a morte. Fino al ?49 gli americani processarono altre dodici persone, lo stesso avvenne nei territori controllati dai francesi, dai britannici e dai russi. I processi dei verbali del procedimento sono raccolti in 22 volumi per oltre 14mila e 600 pagine. Il 19 gennaio del ?46 su iniziativa del generale americano Mc Artur e con il sostegno del presidente degli Stati Uniti Truman, viene istituto il Tribunale militare internazionale di Tokyo per giudicare i crimini commessi dai giapponesi durante il Secondo conflitto mondiale. Il processo ha inizio il 3 maggio e dura sei mesi. Il tribunale è composto oltre che dai quattro Stati che gestirono quello di Norimberga anche dall?Australia, dalla Nuova Zelanda, dall’India, dall?Olanda, dalle Filippine, dal Canada e dalla Cina. Con l?accusa di crimini di guerra e contro l?umanità sette dei 28 imputati vengono condannati all?impiccagione, sedici al carcere a vita, due muoiono durante il processo e gli altri a pene minori.


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