Politica

Toia: l’Ue agisca contro il land grabbing

L'appello dell'eurodeputata del gruppo S&D al Parlamento europeo

di Redazione

«Non è vero, come si dice spesso, che la cooperazione europea non sia efficace. Infatti è stato positivo il riscontro della Corte dei Conti Europea che, dopo un’attenta analisi, ha segnalato che gli aiuti UE allo sviluppo per la sicurezza alimentare nell’Africa subsahariana sono in gran parte efficaci e contribuiscono in modo determinante al conseguimento della sicurezza alimentare delle popolazioni che abitano quei territori». Ad affermarlo è Patrizia Toia, deputata europea del Partito Democratico e vicepresidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo.

«La sicurezza alimentare è un problema globale: oggi, circa un miliardo di persone nel mondo soffre la fame. Nell’Africa subsahariana, in particolare, secondo i dati raccolti nel 2010, 239 milioni di persone, pari al 30% della popolazione totale, soffrivano la fame. Per far fronte a questa necessità, tra il 2002 e il 2012, l’Unione Europea ha stanziato oltre 3,1 miliardi di euro. Siamo consapevoli del fatto che molto ancora c’è da fare in questo ambito, affinché il cibo sia un diritto garantito per tutti e, sicuramente, l’Europa terrà in considerazione le indicazioni fornite dalla Corte» prosegue Toia.

«Personalmente, da tempo, insieme ad altri colleghi, porto avanti la battaglia al fenomeno del land grabbing, ancora poco noto alle cronache ma che in molti Paesi del Sud del mondo si verifica in modo indiscriminato, andando ad incidere in modo pesantemente negativo sulle popolazioni locali (spesso poverissime), privandole dei loro diritti e, conseguentemente, anche delle possibilità di accedere al cibo», aggiunge Patrizia Toia.

«La lotta a questo fenomeno è difficoltosa. Il land grabbing vive sulla corruzione, sulla scarsa trasparenza negli accordi per l’acquisizione delle terre da parte di grandi multinazionali o addirittura di governi e servirebbero regole chiare a livello globale che stabiliscano in modo certo i diritti, ma qualcosa comincia a muoversi, anche grazie alle tante denunce di associazioni e ONG che operano in quei territori, e la politica deve saper raccogliere questa importante battaglia, che andrà a beneficio della sicurezza alimentare di molti che oggi ne sono privi», conclude l’eurodeputata italiana.

 

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