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Ecco i ‘Caschi bianchi oltre le vendette’

Da 5 mesi è attivo un progetto sperimentale estero dedicato alla difesa nonviolenta. Un caso modello che viene presentato a Bologna martedì 3 aprile

di Redazione

Martedì 3 aprile 2012 all’auditorium Aldo Moro di Bologna l’associazione Comunita Papa Giovanni XXIII organizza un incontro pubblico per raccontare l’esperienza del progetto sperimentale di servizio civile all’ estero sui temi della Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta.

Il progetto ‘Caschi bianchi oltre le vendette’, che si svolge in Albania ed è al suo quinto mese di attività e che si spera venga rinnovato al termine dei primi 12 mesi di sperimentazione, interviene sul tema delle Vendette di Sangue. Questo fenomeno che affonda le radici nelle antiche prescrizioni del Kanun, un codice consuetudinario che si tramanda da secoli, produce l’emarginazione di molte famiglie i cui membri sono vittima di Vendetta a causa di un omicidio perpetuato ai danni di un componente di un’altra famiglia.

Gli enti promotori (Papa Giovanni XXIII, Caritas italiana e Focsiv) intervengono in quel conflitto anche attraverso l’impiego di 6 giovani in servizio civile, cercando di creare le condizioni per il superamento delle vendette cercando di promuovere la riconciliazione fra le parti ma anche informando, atttraverso il sito internet antennedipace.org (che di recente ha aperto una sezione dedicata alle lettere che gli ex volontari stanno scrivendo a Mario Monti per scongiurare la chiusura del Servizio civile nazionale, clicca qui).

“Lo studio sull’intervento in atto in Albania sarà utile ad offrire un contributo in termini di modellizzazione degli interventi civili non armati e nonviolenti nei conflitti”, spiega Nicola Lapenta, responsabile servizio civile della Comunità Papa Giovanni XXIII.

All’incontro del 3 aprile interverranno, tra gli altri, il nuovo direttore dell Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, Federico Fauttilli, il presidente del Comitato per la difesa Civile non armata e nonviolenta Pierluigi Consorti, più alcuni volontari impegnati nel progetto. “Sarà l’occasione per mettere in luce l’importanza del servizio civile anche all’ estero, in situazioni di conflitto”, aggiunge Lapenta.

Nota: Per ulteriori informazioni sull’incontro scrivere a questa mail

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