Welfare

Egitto, 52 gay a processo

Arrestati nel maggio scorso a bordo di un barcone sul Nilo vengono accusati di cospirazione contro lo Stato in accordo con organizzazioni sioniste. Rischiano fino a 5 anni.

di Giampaolo Cerri

Rischiano fino a cinque anni di galera i cinquantadue omosessuali egiziani arrestati nel maggio scorso e il cui processo è iniziato ieri al Cairo. Gli uomini furono arrestati in un blitz notturno a bordo della Queen Boat, un barcone ancorato sul Nilo. L?accusa, riportata dalla stampa all?epoca dell?arresto, era di ?satanismo? e di cooperazione con organizzazioni sioniste per organizzare ?pellegrinaggi gay? in Israele. Sulla nave poi si sarebbero svolte vere e proprie orgie. Il quotidiano governativo Al-Gomhoreya pubblico addirittura la lista degli arrestati con tanto di foto e indirizzo. Di fronte alla Corte di sicurezza dello Stato, tribunale che giudica in genere i terroristi, devono rispondere dell?associazione segreta mirante a propagare idee estremiste e contro l?Islam. La legislazione egiziana infatti non condanna l?omosessualità, anche se la Costituzione si richiama alal sharia musulmana. Secondo la comunità gay egiziana, l?azione contro il Queen Boat fa parte della strategia governativa per spostare l?attenzione della popolazione dai problemi reali del Paese: svalutazione, disoccupazione, proteste per la politica estera troppo tenera con Israele. E infatti ieri, fuori dal tribunale, una folla inferocita chiedeva du ?ammazzare i perversi?. I cinquantadue sarebbero anche stati sottoposti a torture, tanto che Amnesty International si sta occupando del caso.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA