Mondo

Golpe militare, rovesciato il presidente Toure

Soldati dissidenti prendono il potere a Bamako

di Joshua Massarenti

Bruxelles – Il governo del presidente maliano Amadou Toumani Toure è stato rovesciato ieri notte a Bamako da un gruppo di soldati dissidenti del campo militare di Kati, la più importante guarnigione del Mali situata a circa 15 km dalla capitale Bamako.

Il golpe è iniziato verso le 16 sotto forma di un ammutinamento in seguito alla visita del ministro della Difesa, il generale Sadio Gassama, nel campo di Kati. I golpisti avrebbero poi marciato sulla capitale per prendere il controllo della sede della radio e TV di Stato all’una del mattina, e conquistare alcune ore dopo il palazzo presidenziale al termine di scontri a fuoco violentissimi con la guardia del presidente Toure.

Verso le 4h15 del mattino, i maliani hanno scoperto il volto dei golpisti attraverso il messaggio televisivo diffuso sulla Tv di Stato dall’autoproclamato Comitato nazionale per il ristabilimento della Democrazia e dello Stato (Cnrdr) diretto dal luogotenente Amadou Sanogo, un giovane istruttore militare del campo di Kati originario di Ségou.

Il portavoce del Comitato, Amadou Konare, ha annunciato che è stata posta fine al «regime» del presidente Amadou Toumani Touré e ha promesso che il potere sarà restituito a un presidente democraticamente eletto non appena il Mali “sarà riunificato e la sua integrità non sarà più minacciata”. La nuova giunta militare ha inoltre dichiarato che l’ordine Costituzionale era stato sospeso.

Secondo l’Afp, il presidente Toure sarebbe in buona salute e in un luogo sicuro, senza dare ulteriori precisazioni. A Bamako, alcune fonti sostengono che Toure si troverebbe in un’ambasciata (nella mattinata è stata evocata quella degli Stati Uniti, una notizia smentita dalla diplomazia americana). Tre dei suoi ministri – tra cui il ministro degli Esteri, Souleymane Boubeye Maiga – sono stati invece arrestati.

Stamane nella capitale i principali assi stradali sono presieduti dai militari golpisti. “La circolazione è rallentata e la gente tende a rimanere in casa, ma non si avverte più il clima di estrema tensione di ieri notte” sostiene a Vita.it, Alexis Kalambry, direttore del quotidiano maliano Les Echos. Ma Nonostante la calma apparente, “la confusione rimane totale. Nessuno sa ancora dove si trova il presidente Toure, in giro circolano giovani militari che saccheggiano alcuni quartieri”.

Il Comitato ha giustificato il golpe militare con il sentimento di umiliazione dei soldati maliani impegnati nel conflitto armato che oppone l’esercito regolare ai ribelli Tuareg nel nord del Mali. Nelle ultime settimane, l’esercito maliano ha subito sconfitte militari pesanti per mano del Fronte di liberazione nazionale dell’Azawad e gli jihadisti di Ansar Din. A più riprese i soldati maliani si sono lamentati dell’assenza dei mezzi militari necessari per combattere i Tuareg e della strategia militare poco efficace adottata dai loro generali.

Intanto si moltiplicano le condanne internazionali contro il colpo di Stato effettuato ai danni del presidente Toure. Dopo la Francia, l’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) e l’Unione Europea hanno denunciato il golpe militare. “Condanniamo la presa di controllo del potere dai militari e la sospensione della Costituzione” ha dichiarato il portavoce del capo della diplomazia europea Catherine Ashton. “Il potere costituzionale deve essere ristabilito il più presto possibile”. Dal canto suo Parigi ha deciso di sospendere le relazioni bilaterali con il Mali, chiedendo il ristabilimento dell’ordine costituzionale. Da Washington sono arrivate le dure condanne della Casa Bianca. Uno dei portavoce del presidente Obama ha dichiarato che “gli Stati Uniti condannano con forza le violenze scatenate da elementi delle forze armate” maliane. Secondo un primo bilancio, il golpe militare avrebbe fatto una ventina di feriti, ma nessuna vittima.


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