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Giustiziato in Usa ma il difensore era un alcolizzato

Altro case study del sistema giudiziaro Usa, dopo quello del difensore che si appisolò in aula. Ma che, ammettendolo, salvò la vita al suo "cliente". Ieri, invece, il boia non si è fermato

di Paolo Manzo

Un condannato a morte, il cui avvocato era apparso in evidente stato di ubriachezza durante il processo, è stato giustiziato oggi in North Carolina, nonostante la mobilitazione di diverse organizzazioni contrarie alla pena capitale.

Ronnie Frye, 42 anni, è stato giustiziato alle 2.15 del mattino tramite un iniezione letale, dopo essere stato condannato a morte nel novembre 1993 per aver ucciso a forbiciate la proprietaria del suo appartamento di 70 anni. Se non ci sono mai stati dubbi sulla colpevolezza di Frye, alcune organizzazioni che si battono contro la pena di morte si erano occupate del suo caso, dopo aver scoperto che i suoi avvocati si erano comportati in modo negligente.

“Uno di essi era un alcolizzato che aveva l’abitudine di bere prima di entrare nell’aula del tribunale”, ha spiegato Jennifer Geiger, una portavoce della coalizione nazionale per l’abolizione della pena di morte. L’avvocato in questione, Tom Portwood, fu arrestato dopo il processo per guida in stato di ubriachezza e, nel 1996, fu costretto a seguire una cura di disintossicazione dagli alcolici.

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