Volontariato

Sudan: la Fao lancia l’allarme inondazioni

Dopo due anni consecutivi di siccità, le inondazioni che colpiscono il nord del paese hanno distrutto le coltivazioni

di Gabriella Meroni

“La situazione umanitaria nell’area colpite dalle inondazioni è critica e c’è bisogno urgente di assistenza internazionale per salvare le popolazioni allo stremo”. È l’appello lanciato dall’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao). C’è bisogno urgente di aiuto internazionale per assistere con cibo, acqua potabile e medicine le persone colpite. La Fao sostiene che dopo due anni consecutivi di siccità, le inondazioni che colpiscono il nord del paese, hanno distrutto le coltivazioni, aggravando la già grave situazione alimentare e costringendo decine di migliaia di persone a rifugiarsi in altre zone. Piogge intense hanno causato lo straripamento del Nilo in diversi punti. Il livello del fiume non era così alto dal 1988. Le aree più colpite sono quelle del nord-est, comprese alcune zone intorno a Khartoum. La situazione è aggravata dal gran numero di profughi a causa della guerra e dal precedente periodo di siccità, che ha colpito soprattutto le regioni di Darfur, Kordofan, Bahr el Ghazal, Bahr el Jebel, East Equatoria, Jonglei e la provincia di Butana nello stato di Gezira. Negli ultimi due anni, i miseri raccolti dovuti alla siccità hanno causato un rialzo dei prezzi del cibo e il potere d’acquisto delle fasce più povere della popolazione è diminuito. Il governo è riuscito solo in parte a stabilizzare i prezzi grazie a riduzioni delle tariffe doganali e aiuti finanziari per l’acquisto di grano. Ma il tasso di malnutrizione è in crescita, indice di una grave mancanza di cibo. Le persone bisognose di assistenza alimentare sono già 3 milioni, ma questo numero è destinato a crescere. La Fao e il Programma Alimentare Mondiale stimano che il Sudan, per soddisfare il bisogno minimo alimentare, deve importare quest’anno 1,44 milioni di tonnellate di cereali, di cui 1,2 milioni acquistati tramite canali commerciali, e il resto proveniente dagli aiuti internazionali. Finora l’aiuto internazionale ha coperto solo una piccola parte delle necessità.


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