Famiglia

Quote rosa: le chiede l’Europarlamento

A Strasburgo votata una risoluzione che invita la Commissione a legiferare sul tema

di Redazione

Per rafforzare la partecipazione delle donne nella vita politica ed economica occorrono le “quote”. È la richiesta contenuta nella risoluzione adottata oggi dall’Europarlamento riunito in plenaria a Strasburgo, con cui si chiede di mettere in atto “misure legislative per ridurre il divario retributivo di genere e introdurre le quote per aumentare il numero di donne negli organi direttivi e politici”.  

E dal momento che «spontaneamente ciò non accadrà: colleghi, è giunto il momento di agire», aveva dichiarato la relatrice del provvedimento, l’eurodeputata liberale olandese Sophia in’t Veld, durante il dibattito in Aula in cui la stessa commissaria Ue alla giustizia Viviane Reding ha annunciato che l’esecutivo comunitario intende presentare proposte già entro la fine del 2012. L’Europarlamento aveva richiesto queste misure obbligatorie già in una risoluzione del luglio 2011.

Concretamente, per incrementare il numero delle donne nei cda la risoluzione invita la Commissione a valutare le misure nazionali e, se inadeguate, a presentare una proposta legislativa perchè le quote femminili negli organi direttivi arrivino al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020.
Per quanto riguarda la rappresentanza politica, gli eurodeputati rilevano che le quote elettorali sono state introdotte con successo in Francia, Spagna, Belgio, Slovenia, Portogallo e Polonia e che, quindi, misure equivalenti dovrebbe essere prese in considerazione anche da altri paesi.

L’Europarlamento chiede anche un obiettivo europeo di retribuzione paritaria, per ridurre del 10% il divario retributivo di genere in ciascun paese dell’Ue, e congedi di maternità retribuita in tutti gli stati membri.


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