Economia

Il Csr manager si tinge di rosa

Sono sempre di più le aziende che si affidano alle donne per puntare su politiche green e di sostenibilità

di Redazione

Il mercato del lavoro non offre le stesse opportunità. Si sa, infatti, che le donne fanno più fatica a fare carriera rispetto ai colleghi uomini, nonostante curriculum di tutto rispetto. Ad esempio per la professione di chirurgo e imprenditore gli uomini sono più favoriti mentre gli stereotipi vedono la donna più “brava” come giornalista o avvocato. A rispettare le pari opportunità, però, ci pensa la professione del Csr manager, ossia la figura che in azienda si occupa di sostenibilità e responsabilità sociale. A fare il punto sulla professione è il Csr manager network, l’associazione di riferimento per i professionisti della responsabilità sociale d’impresa in Italia promossa da Altis (Alta scuola impresa e società dell’università Cattolica di Milano) e Isvi (Istituto per i valori d’impresa). Da un censimento del network, che conta oltre 90 iscritti, infatti, risulta che gli scritti si dividono equamente per genere: 50% maschi e 50% femmine. Un dato, però, che sembra essere destinato a tingersi di rosa.

Sono sempre di più le aziende che si affidano alle donne per puntare su politiche green e di sostenibilità. «In questo momento molti dei manager della sostenibilità sono donne e non credo sia un caso», spiega Marina Migliorato, responsabile Csr dell’Enel, sottolineando, che «nella sostenibilità, la presenza di donne nelle posizioni apicali è un aspetto che si rendiconta». Sulla diversità di genere, inoltre, «si sta lavorando molto a livello internazionale e, come donna, sono orgogliosa di occuparmi di questi temi in azienda». In fondo, conclude la Migliorato, «noi donne siamo il futuro del mondo».

 

 


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