Welfare

L’Italia sono anch’io: oltre la metà delle firme dal Nord

Duecentomila firme per le due leggi di iniziativa popolare consegnate oggi a Gianfranco Fini

di Redazione

Successo oltre le aspettative per la campagna “L’Italia sono anch’io”: oltre 200.000 firme in totale a supporto di due leggi di iniziativa popolare sulla cittadinanza e sul diritto di voto degli immigrati in Italia.
La campagna, organizzata sei mesi fa da ben 19 associazioni ma sostenuta da oltre 100 realtà locali lungo tutta la penisola. ha consegnato oggi a Montecitorio i faldoni direttamente nelle mani del presidente della Camera, Gianfranco Fini.

«Finalmente si torna a parlare – afferma Graziana Litto, di “Lunaria”, una delle associazioni che in questi mesi ha organizzato i banchetti per la raccolta delle firme nei comuni italian i- dei diritti dei migranti, dopo una lunga fase di criminalizzazione».

Nel dettaglio, le firme raccolte sono state 109.268 a supporto delle proposta di legge “Modifiche alla L. 5 Febbraio 1992, N.91 Nuove Norme Sulla Cittadinanza” e 106.329 per la proposta di legge “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità”.  

Un aspetto importante della campagna, sottolinea infine Litto, è il dato delle firme raccolte nelle regioni del nord, quelle in cui la diceria popolare vuole che gli stranieri siano visti male: al contrario, le firme raccolte sopra la “linea gotica” sono state oltre 60.000 (cittadinanza) e oltre 50.000 (voto). «Solo in Lombardia, Piemonte e Veneto», aggiunge Graziana Litto «le firme raccolte a favore della cittadinanza sono state 36.924, e 35.646 a favore del diritto di voto».

Il risultato è una modifica, lungamente attesa dagli immigrati in Italia, del principio base per l’ottenimento della cittadinanza italiana, finora centrato sullo “ius sanguinis”: la proposta è il passaggio allo “ius soli”, prevedendo che chi nasce in Italia “da un genitore legamente presente da un anno è italiano”. Ma non solo: una seconda modifica introduce la cittadinanza per chi nasce da chi è nato in Italia a prescindere dalla sua condizione giuridica: «un principio spiegano i promotori- che risolve situazioni paradossali di bambini che nascono da adulti nati in Italia e non italiani: una condizione di limbo ingiustificata».

Quanto alle modifiche proposte al diritto di voto, questo per il momento sono riferite solo alle tornate amministrative. Ha diritto di voto, secondo le modifiche proposte, anche il cittadino straniero in possesso di titolo di soggiorno da 5 anni. È la stessa proposta, sottolineano i promotori, che l’Anci presentò nel 2005 e ora “consegnata” dall’associazione dei comuni alla campagna che oggi ha visto il suo primo punto d’arrivo. Perchè, sottolineano le 19 associazioni, «la lotta non si ferma qui – dice uno dei capofila della raccolta Mohamed Talmun -: ora a noi spetta sorvegliare che la politica si assuma le sue responsabilità».
Si tratta di «una normativa più europea – commenta il presidente dell’Anci, Graziano Del Rio, sostenitore delle due proposte -, più civile e più capace di creare diritti. La campagna è stata un successo. Ha contribuito a far discutere la nostra gente, e il risultato è la comprensione che questa non è una battaglia a favore di persone ‘sfortunatè, ma è una battaglia per tutti: come lo fu quella per il voto alle donne, che contribui a migliorare non solo la loro condizione ma tutta la società insieme».

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