Cultura

Durban: gli Stati Uniti inviano delegazione

Anche se non ci sarà Colin Powell, il boicotaggio non è totale

di Gabriella Meroni

Non ci sarà il segretario di Stato Colin Powell, ma il boicottaggio americano della conferenza di Durban sul razzismo non sarà totale. Verrà inviata una delegazione per trattare le questioni ancora irrisolte. “Le dimensioni e la natura” della partecipazione statunitense devono però ancora essere decise e dipenderanno da quanto gli Usa riusciranno a ottenere nella rimozione delle espressioni di critica a Israele. L’annuncio è stato dato dal portavoce del dipartimento di Stato, Richard Boucher, dopo settimane di negoziati dei funzionari americani per cercare di far cancellare dai documenti ufficiali della conferenza organizzata dall’Onu alcune espressioni che mettevano sullo stesso piano il sionismo (il movimento che ha portato alla creazione di uno Stato ebraico) con il razzismo e definivano Israele una potenza occupante “razzista”. Alcune di queste espressioni sono state cancellate, ma non abbastanza da soddisfare l’amministrazione Bush. La delegazione americana, ha spiegato Boucher sarà guidata da Michael Southwick, un funzionario del dipartimento di Stato per le organizzazioni internazionali. Il suo ruolo ufficiale e la composizione del resto della delegazione Usa “devono ancora essere determinate”, ha aggiunto il portavoce. Secondo un alto funzionario del dipartimento di Stato, se gli Usa decideranno di partecipare alla conferenza con una delegazione ufficiale, Southwick li rappresenterà. Il dipartimento di Stato aveva annunciato lunedì la decisione del segretario di Stato Colin Powell di non partecipare alla conferenza a causa del linguaggio usato nei confronti di Israele. Boucher aveva spiegato che l’invio di una delegazione di alto livello alla conferenza di Durban avrebbe associato gli Stati Uniti a una posizione considerata “offensiva”. L’Assemblea generale dell’Onu, che aveva definito le politiche di sionismo israeliane “razziste” nel 1975, aveva cancellato le accuse dopo i colloqui di pace di Madrid nel 1991. La decisione di Powell era stata comunicata poco che commissario Onu per i diritti dell’uomo Mary Robinson aveva fatto sapere che i partecipanti si erano messi d’accordo per la rimozione delle espressioni che paragonavano direttamente il sionismo con il razzismo. L’amministrazione Bush ha anche criticato l’inclusione del sostengo ai risarcimenti per la schiavitù tra i temi dell’agenda della conferenza, ma i funzionari statunitensi hanno detto che su questo tema si era alla fine arrivati a un accordo. (Cnn)


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