Cultura

Cnesc: “Il servizio civile non è morto”

La Conferenza degli enti di invio dei volontari sprona il governo a sostenere l'unica politica giovanile oggi virtuosa

di Redazione

 
“Sappiamo che la situazione economica finanziaria è difficile, che impone sacrifici per tanti e scelte di campo sostenibili per chi governa il nostro Paese. Da un po’ di tempo, da più parti, con sfumature diverse si sta dichiarando la ‘morte del Scn, Servizio civile nazionale’, pensando già a come sostituirlo. Noi siamo convinti che l’attuale Istituto del Scn sia una ricchezza fondamentale per il nostro paese, che, malgrado l’avversa congiuntura economica, occorre fare tutti gli sforzi possibili per ridargli dignità”. Inizia così l’appello di Primo Di Blasio, presidente della Cnesc, Conferenza nazionale degli enti di servizio civile. 

“Siamo convinti che il ministro Riccardi, così come ha recentemente dichiarato, farà tutto il possibile per recuperare finanziamenti aggiuntivi al fine di garantire la presentazione progetti nel 2012 ed adeguati avvii di giovani in Servizio Civile nel 2013. Chiediamo al Governo di dar seguito alla decisione assunta in Parlamento nel dicembre scorso di discontinuità rispetto al finanziamento del SCN e di sostenere con scelte coerenti l’impegno del ministro Riccardi, per far si che questo Istituto della Repubblica Italiana non venga frantumato dalle decisioni assunte dal precedente Governo. Siamo sinceramente convinti che, trasversalmente all’intero arco costituzionale, siano in tanti a credere nel SCN e tanti vogliano salvarlo”, prosegue Di Blasio.

“Chiediamo a tutti, al di là delle differenze che ognuno può avere rispetto all’attuale gestione ed organizzazione dell’Istituto del Servizio Civile, di sostenere il suo rifinanziamento per garantire una continuità dell’esperienza fondamentale, per non dissipare quel patrimonio di risorse umane e di attività che ha permesso in questi anni, a molti giovani, non solo di scrivere tante storie di impegno, di cittadinanza attiva, di pace, di solidarietà, ma di trovare un riferimento, un luogo dove potersi misurare sia con se stessi sia con gli altri”.   

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