Politica

“No alla chiusura dell’Agenzia del Terzo Settore”

Lettera dei capi gruppo del Parlamento europeo al Presidente Monti: "La solidarieta' deve essere incoraggiata e sviluppata non penalizzata"

di Joshua Massarenti

“Chiudere l’agenzia del Terzo Settore sarebbe un atto politico miope”. E’ quanto ha dichiarato a Vita il Presidente dei Deputati del Partito delle Libertà (PDL) al Parlamento europeo, Mario Mauro, in riferimento alla lettera inviata ieri al Presidente del Consiglio Consiglio, Mario Monti ed al Ministro del lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità Elsa Fornero, in cui assieme a due altri eurodeputati italiani David Sassoli (del Gruppo Socialisti e democratici) e Niccolo’ Rinaldi (Italia dei Valori), Mauro sostiene “che in un momento in cui da più parti (Unione Europea, Presidente della Repubblica, Indagini Censis, Eurispes, etc.) si vede nel contributo che il Terzo Settore non profit dà, per esempio al Welfare, un fattore fondamentale per uscire dall’attuale crisi, apparirebbe incomprensibile la chiusura dell’Agenzia per il Terzo Settore”. Per Rinaldi, “il governo rischi di danneggiare gravemente l’insieme delle realtà che compongono il Terzo Settore, e soprattutto le grandi organizzazioni”.

Dopo l’annuncio della chiusura dell’Agenzia del Terzo Settore il 28 gennaio scorso, e in vista dell’ultimo atto formato dell’Agenzia previsto martedi’ prossimo a Roma, i firmatari della lettera chiedono a Monti e Fornero “di rivedere la loro decisione”.

“Ho rimesso la lettera tra le mani di Monti durante la sua visita al Parlamento europeo” rivela Mauro, al quale il Presidente del Consiglio avrebbe promesso di prenderla in considerazione, “ma nulla di più”. Purtroppo “l’aria che tira non è buona. Se questo governo ha deciso di centralizzare le casse delle Autorità locali, facendo ben capire di non credere nel decentramento, figuriamoci cosa puo’ pensare del principio di sussidiarietà”.

“La decisione di chiudere l’Agenzia nasce da una domanda sbagliata da parte del governo” sostiene Mauro. Infatti “anziché chiedersi quanto si risparmia con la sua chiusura, il governo Monti avrebbe dovuto chiedersi quanto l’Agenzia riesce a far risparmiare con un budget operativo di circa 700mila euro nel 2011”. E infatti nella lettera, il Presidente del PDL al Parlamento europeo giudica “i costi sostenuti per l´attività dell´Agenzia relativamente bassi, con cariche praticamente gratuite del suo Organo collegiale”. Con la sua chiusura, verrebbe a mancare “i poteri di indirizzo, promozione e vigilanza” dell’Agenzia “sui soggetti del Terzo Settore e gli enti non commerciali e sulle loro attività (sostegno a distanza, raccolta fondi etc.) allo scopo di assicurare la tutela da abusi”. Secondo Mauro, l’Agenzia è tanto più utile che comunicando “agli Organi competenti (Agenzia delle Entrate, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo economico e Ministero degli Affari Esteri) le violazioni e anomalie riscontrate nello svolgimento della propria attività di controllo affinché vengano adottati i provvedimenti consequenziali, esercita di fatto, in accordo con l’Agenzia delle Entrate, una funzione di vigilanza e controllo sul complesso mondo del non profit italiano (vedasi le 190 false Onlus chiuse grazie all’intervento dell’Agenzia negli ultimi cinque anni)”.

In caso di chiusura dell’Agenzia, “si lascerebbe un vuoto nella funzione propositiva e di controllo sul mondo del terzo settore. In ogni caso sarebbe utile l’apertura di un confronto di merito per consentire all’agenzia di operare in piena collaborazione con le autorità di governo”.


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