Politica

Gli aiuti alimentari europei confermati fino al 2013

Il Parlamento approva la proposta del Consiglio europeo sugli aiuti ai più indigenti

di Redazione

Oggi a Strasburgo il Parlamento europeo ha interinato in sessione plenaria la posizione del Consiglio UE in prima lettura sul Programma di distribuzione degli aiuti alimentari agli indigenti dell’Unione Europea. Il testo proposto dal Consiglio prevede la dilazione di due anni del Programma, che attualmente fornisce aiuti a 18 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà in 20 Stati membri dell´UE.

Il compromesso politico raggiunto in seno al Consiglio risolverà per il momento la situazione urgente di coloro che dipendono dal Programma, prorogando la validità del Programma fino al 2013 con un budget di 500 milioni di euro annui.

Mantenere il programma operativo con la giusta copertura finanziaria fino alla fine del 2013 è un “risultato importante”, ha dichiarato Paolo De Castro (S&D, IT), Presidente della commissione agricoltura, “ma non rappresenta la fine della vicenda”, per poi aggiungere: “Dobbiamo continuare a esercitare pressione politica per assicurarsi che l’UE continui a mostrare solidarietà verso i più deboli della nostra società anche dopo il 2013, specialmente in tempi di forte crisi economica”.

“Come sottolineato da molti colleghi deputati durante la discussione, il futuro del Programma rimane insoluto dopo il 2013” ha detto Mario Mauro, Presidente dei Deputati PDL al Parlamento europeo. “Ritengo quindi che, insieme a Commissione e Consiglio, il Parlamento europeo dovrebbe iniziare subito a lavorare a delle proposte concrete che consentano di continuare il Programma e dimostrino che l´Europa è solidale nei confronti dei cittadini più deboli”.

Il piano per la distribuzione di cibo gratuito ai cittadini europei più bisognosi, avviato nel 1987 nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC), fornisce attualmente aiuti alimentari per 18 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà in 20 diversi paesi dell’Unione.

Il cibo proveniva originariamente dalle scorte d’intervento del PAC, ma essendosi queste ridotte nel tempo, si è dovuto fare sempre maggiore affidamento agli acquisti sul mercato libero, anche perché il numero dei cittadini in stato di necessità era in forte aumento a causa degli effetti della crisi globale.

Tuttavia, nell’aprile 2001, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che il programma poteva utilizzare unicamente cibo proveniente dalle scorte d’intervento. Senza la soluzione approvata mercoledì, gli stanziamenti per il programma si sarebbero ridotti a 133 milioni nel 2012, a fronte dei 500 milioni dell’anno precedente.

Per evitare un taglio netto degli aiuti alimentari, proprio quando il numero di persone che ne avrebbe bisogno sta aumentando, il Parlamento ha chiesto, in una risoluzione del luglio 2011, di trovare una soluzione temporanea che avrebbe permesso di salvare il programma.

Una proposta di aggiornamento del regolamento, che avrebbe permesso al programma di poter continuare a comprare cibo nel libero mercato, è stata bloccata dal Consiglio fino al novembre 2011, quando la Germania ha acconsentito a permettere la continuazione del programma, con fondi appositi, fino alla fine del 2013.


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