Volontariato
Tratta di donne: per l’Onu Albania centro di smistamento internazionale
La ricerca dell'organizzazione internazionale per l'immigrazione (agenzia Onu) presenta cifre allarmanti
di Paolo Manzo
L’Organizzazione internazionale per l’immigrazione ha condotto una nuova ricerca sul traffico di donne attraverso l’Albania e verso i paesi dell’Europa occidentale. L’indagine getta nuova luce sulle violenze e i ricatti che molte donne subiscono per opera dei trafficanti. La ricerca si basa su interviste e dichiarazioni rilasciate da un centinaio di vittime che sono state assistite lo scorso anno dall’Organizzazione internazionale per l’immigrazione e dalle altre organizzazioni che si battono contro la violenza e per il rispetto dei diritti umani.
Il rapporto prova che il 73% delle vittime, molte provenienti da Moldavia e Ucraina, è stato dapprima imbrogliato dai trafficanti che hanno offerto loro la promessa di un lavoro in Occidente e poi ridotto in schiavitù.
Altro drammatico dato riguarda i rapimenti. Il rapporto dimostra che il 18% delle vittime ha subito un sequestro e il 32% delle donne è stato picchiato. Il 73% delle vittime ha subito violenze.
I trafficanti di donne assegnano un prezzo a ciascuna vittima che viene fatta arrivare in Occidente, nella maggior parte dei casi per alimentare il mercato della prostituzione.
Il 90% delle donne è entrato in Europa occidentale dall’Albania, transitando dal Montenegro. La porta d’entrata per le donne destinate alla prostituzione e ridotte in stato di schiavitù dai criminali è la città di Shkodra, nell’Albania settentrionale, da dove il viaggio prosegue verso il Montenegro e le coste italiane.
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