Cultura

Perdonare le offese? È difficile, ma fa bene alla salute

Una scoperta scientifica attribuisce al comandamento cristiano un valore terapeutico

di Gabriella Meroni

Non è soltanto un comandamento cristiano. Si tratta di salute: perdonare fa bene al fisico, non solo allo spirito. E’ quanto sostiene un gruppo di ricercatori americani che hanno sperimentato con successo una nuova ”terapia del perdono” su genitori di vittime di omicidi in Irlanda del Nord. I risultati, presentati al meeting dell’American Psychological Association a San Francisco, e diffusi da IlNuovo.it, conferemerebbero le tesi dello psicologo Carl Thoresen della Stanford University: il perdono non comporta necessariamente giustificare o dimenticare le offese subite, e nemmeno la riconciliazione con i responsabili. ”Perdonare – ha detto Thoresen – significa rinunciare al diritto di provare esasperazione e irritazione, e di covare un desiderio di vendetta”. La ricerca non riguarda uomini particolarmente buoni e calmi. Perché il perdono è una tecnica, e si impara. Assieme alla sua equipe il ricercatore americano ha sviluppato un’apposita terapia: sei sedute di gruppo dedicate alla necessità di abbandonare ogni rigida regola di comportamento in favore di ”preferenze” di comportamento e di riconoscere la propria impossibilità di controllare il comportamento di altri. Via il mal di testa e i dolori di pancia. I risultati dell’esperimento sono stati apprezzati dai 259 soggetti che vi hanno partecipato. Al termine della terapia di gruppo, hanno notato un notevole abbassamento del livello di stress, rabbia e sintomi psicosomatici  come mal di testa e mal di pancia. Pare che anche il dolore del ricordo dell’offesa o del delitto si sia attenuato, con una maggiore disposizione degli offesi al perdono. 


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