Volontariato

Internet: troppi utenti, in rete non c’è più posto

Tra cinque anni lo spazio sarà esaurito. La vita d'uscita è una sola: cambiare sistema

di Gabriella Meroni

Avanti, c’è posto. Ma non in Internet. La Rete infatti è quasi satura e, a meno che non la si allarghi in qualche modo, tutti non ci staremo più. L’architettura di Internet sta scoppiando perché inizialmente era stato pensato per un carico massimo di 4,3 miliardi di computer o altre apparecchiature. Che, vent’anni fa, erano parsi più che sufficienti. Oggi, invece, siamo alle strette. La metà di tutti i punti di connessione sono già stati assegnati e secondo alcune stime, quelli che rimangono, basteranno solo per altri cinque anni. A quel punto, sarà tutto esaurito. La soluzione è solo una: cambiare sistema. Sostituire quello esistente, che non basta più, con uno molto più ampio, che possa fornire a ciascuno la possibilità di connettere alla Rete tutti gli apparecchi domestici che vuole. La transizione al nuovo sistema, che permetterà di soddisfare la domanda sempre in crescita di nuove connessioni, non sarà indolore né economica. Oggi il sistema che utilizziamo è noto come Internet Protocol Version 4, o Ipv4. E’ un protocollo di comunicazione che utilizza una stringa di 32 cifre – 0 o 1 – come indirizzo per identificare ogni dispositivo connesso alla Rete. Il nuovo protocollo che permetterà di superare il problema del sovraffollamento, sarà la versione 6, o Ipv6, e userà come indirizzi stringhe di 128 cifre. Questo significa che ogni sistema operativo che permette al computer di funzionare e ogni applicazione dovranno essere aggiornati. I software e le apparecchiature che smistano e indirizzano tutte le richieste che arrivano per connettersi ai vari indirizzi della Rete, dovranno essere sostituite. Un’impresa titanica, soprattutto se si cercherà di attuarla senza fermare tutto, permettendo invece ai due diversi sistemi v4 e v6 di comunicare tra loro durante il periodo di transizione. Il protocollo v6 per ora è usato solo in progetti pilota. Secondo alcuni analisti, non raggiungerà la parità con il vecchio sistema fino al 2006, per scalzarlo definitivamente solo nel 2010. Il problema della saturazione di Internet riguarda soprattutto i Paesi al di fuori degli Stati Uniti. “In pratica, ci siamo impadroniti di tutti gli indirizzi Ip negli Stati Uniti. Così, mentre il resto del mondo comincia a usare Internet sempre di più, ci ritroviamo alle strette”, ha detto all’Associated Press Bill Moffitt, product manager per il sistema operativo Solaris della Sun Microsystems, la cui ultima versione è pensata per utilizzare il nuovo sistema, il protocollo v6. L’industria si sta adeguando: la nuova generazione di apparecchi wireless, i 3-G o third generation, richiedono il sistema v6.


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