Economia

L’Onu raccoglie in un database le buone pratiche

Ecco chi utilizza in maniera più efficiente le risorse

di Redazione

 A rischio le coltivazioni di caffè a causa del cambiamento climatico. Entro il 2020, infatti, si prevede che le temperature in costante aumento, mineranno le coltivazioni in America Latina.

Per aiutare gli agricoltori locali a comprendere ma soprattutto ad adattarsi agli impatti del cambiamento climatico, Green mountain coffee roasters in collaborazione con il centro internazionale di agricoltura e la ong Catholic Relief ha lanciato il progetto ‘Coffee Under Pressure’, inserito dalle Nazioni unite in un database online come caso di studio.

Un database online di ‘best practice’ per dimostrare la necessità di una visione a lungo termine nello sviluppo di politiche orientate alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il tema del database è l’adattamento al cambiamento climatico e come le aziende di tutto il mondo tra cui Bayer, Cisco, Intel, Levi Strauss e John Deere stanno lavorando per ridurre i rischi connessi, cogliendo, al tempo stesso, le opportunità di un utilizzo più efficiente delle risorse.

L’iniziativa, spiega il segretario esecutivo della convenzione Onu sul clima (Unfccc), Christiana Figueres, “mette in vetrina storie di successo del settore privato con l’obiettivo di aiutare comunità e imprese a diventare più resistenti ai cambiamenti climatici”.

Analizzando da vicino i casi di studio scelti dalle Nazioni unite emerge che le aziende indicano la scarsità dell’acqua tra le maggiori preoccupazioni dei prossimi anni. Sono almeno 27 i casi che si focalizzano, direttamente o indirettamente, sull’ acqua.

Unilever, ad esempio, ha lanciato un ammorbidente che abbatte la quantità di acqua necessaria per sciacquare la biancheria lavata a mano. Ma non si preoccupa solo dell’oro blu la responsabilità sociale d’impresa. L’assicuratore tedesco, Allianz, ha lanciato diversi tipologie di microassicurazione per le popolazioni vulnerabili in India, Indonesia, Egitto e Brasile. La Scotch Whisky Association, la maggiore organizzazione confederale degli industriali del whisky, ha commissionato uno studio per esplorare i rischi a lungo termine del cambiamento climatico e organizzato workshop per il settore per aumentare la consapevolezza del problema. In Bangladesh, l’azienda Tartari sta lavorando con un’organizzazione locale no-profit locali in ricerca e sviluppo al fine di costruire barche da pesca in fibra di vetro più adatte alle condizioni atmosferiche volatili.

Questi casi dimostrano la necessità di una visione a lungo termine del business che, nonostante la crescente consapevolezza del problema, pare essere ancora una rarità. Secondo un recente sondaggio delle Nazioni Unite, è proprio la visione a breve termine la più grande minaccia allo sviluppo sostenibile.

Uno schiacciante 88 % degli esperti del Survey Sustainabiity from GlobeScan e SustainAbility ritiene che la pressione finanziaria sia la più grande barriera alla sostenibilità aziendale, seguono le normative inadeguate (65%), la poca sensibilizzazione (65%) e la bassa domanda dei consumatori (57%)


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