Cultura

Gli arredi sacri alla chiesa del Giglio

Don Lorenzo Pasquotti: «Dedicheremo un apposito spazio»

di Carmen Morrone

Gli arredi sacri della Costa Concordia strappati al mare diventeranno patrimonio degli abitanti del Giglio e saranno conservati da don Lorenzo Pasquotti nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, la parrocchia dove la notte del naufragio in tanti hanno trovato un rifugio sicuro.

Il tabernacolo con le ostie nella cappella della nave, ad esempio, è già stato messo in salvo nella chiesa che si affaccia sul porto. “All’interno erano custodite le particole che servivano ai fedeli crocieristi. Ora saranno
somministrate ai nostri fedeli”, racconta il parroco che evidenzia anche il “valore simbolico” della cosa.

      Anche altri arredi sacri della nave naufragata diventeranno in breve patrimonio dei gigliesi. È il caso della Madonna di Fatima, dell’altezza di un metro, invocata dai fedeli che prendevano parte alle crociere sulla Concordia. «È nostra intenzione – racconta don Lorenzo – realizzare nella chiesa una vetrina – simbolo del naufragio in cui entreranno alcuni cimeli della nave:un salvagente, una cerata servita come coperta per un naufrago, una corda con cui sono stati tratti in salvo alcuni passeggeri».

      Sull’isola, intanto, come racconta don Lorenzo Pasquotti, in
tanti hanno già ribattezzato come ‘Madonna del miracolo quel
bassorilievo nelle profondità marine sotto allo scoglio dove è
andata ad impattare la Concordia. «Sotto al sasso dove è finita la
nave – racconta il sacerdote – c’è la Madonna della Stella Maris: un
meraviglioso bassorilievo che tutti gli anni, ogni 15 agosto, è meta
di pellegrinaggio da parte dei sommozzatori che la onorano con una
corona di alloro».


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