Welfare

La versione della Capitaneria

Il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Marco Brusco, è stato ascoltato dalla commissione Lavori pubblici del Senato

di Carmen Morrone

Il naufragio della Costa Concordia «si colloca tra i più rilevanti della storia della navigazione marittima per il numero di persone coinvolte: piu di 4mila». Lo ha detto il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Marco Brusco, ascoltato dalla commissione Lavori pubblici del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sicurezza della navigazione marittima, con particolare riferimento all’incidente della Costa Concordia. «Vorrei esprimere sentimenti di viva gratitudine – ha aggiunto -a tutte le forze che hanno collaborato e un messaggio di cordoglio ai familiari delle vittime in un momento così tragico e triste».

 ERRORE. «Al momento, alla luce di quanto sinora ricostruito, si può ragionevolmente affermare che ci sia stato un errore di valutazione da parte del bordo del rischio connesso alla navigazione in acque prossime alla costa».

INCHINO. «Con tale dizione non ci si riferisce a una manovra particolare prevista o vietata a seconda dei casi ma si fa riferimento ad una tradizione marinaresca non così radicata e frequente, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione, che consiste nell’effettuare una rotta piuttosto ravvicinata, parallela alla linea di costa, per consentire il cosiddetto saluto dalla nave ma sempre in sicurezza».  «La tradizione non è solo italiana ma è comune ad altri paesi, e non vi è, nè a livello nazionale, nè a livello internazionale alcuna preclusione», ha proseguito Brusco.

QUANTE VOLTE. Dall’analisi dei dati in possesso, la Concordia è salpata da Civitavecchia 42 volte nel 2011 e 2 volte nel 2012, mentre la Serena 3 volte nel 2011 e 2 nel 2012. Solo in due occasioni, sono stati rilevati passaggi ravvicinati: il primo avvenuto il 14 agosto, in condizioni di piena sicurezza, mentre il secondo è relativo all’incidente».

SOLO AL COMANDO. «Il comandante è per legge l’unico responsabile nella condotta della nave – ha sottolineato – e a lui competono, nella determinazione delle rotte da seguire»

RITARDO. «Se il comandante Schettino non avesse fatto perdere un’ora preziosa si sarebbero potute calare le scialuppe con calma, mettere a loro agio le persone. La prima ora importante è stata persa, si è lavorato in angoscia, lui se ne è andato e ci sono stati ordini contraddittori».

APPOPPATA. In merito alla manovra di recupero che il comandante Schettino ha sostenuto di aver fatto dopo l’urto della Costa Concordia all’isola del Giglio, “con la lettura della scatola nera verificheremo se è stato realmente un atto di perizia del comandante dopo aver fatto la sciocchezza oppure se sia avvenuta casualmente. C’è l’ipotesi che sia stato casuale. il fatto che questa nave si siaassestata su quegli scogli e a poca distanza terra ferma ha salvato la vita a tante persone».

 E LA CAPITANERIA? Per la Capitaneria di porto non sarebbe stato possibile, con gli strumenti a disposizione, prevedere il naufragio della Costa Concordia. L’Ais non è un sistema preventivo fa parte di un sistema di monitoraggio ben più complesso che è collegato al vts”, ma la zona in cui si è verificato l’incidente, “non è area di vts. L’Ais è come una videocamera davanti a una banca o in autostrada: si va a verificare dopo quello che è successo, se serve».

AMBIENTE. «Non c’è dubbio che la responsabilità della tutela ambientale e della rimozione del relitto siano a carico dell’armatore, quindi di Costa Crociere, ma non c’è altrettanto dubbio che è compito della protezione civile nazionale controllare, incalzare ed eventualmente sostituire la compagnia rivalendosi in questo caso pecunariamente su Costa».


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