Cultura

Modavi: preoccupati per la situazione

Irma Casula presidente del Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano è intervenuta sula caso di Syed Shahzad Tanwir

di Redazione

Il Modavi (Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano) esprime preoccupazione per la vicenda sollevata dal ricorso del ragazzo pakistano, Syed Shahzad Tanwir, che al momento sembra aver paralizzato l’intera macchina del servizio civile nazionale.
«Se il servizio civile non dovesse partire – dichiara Irma Casula, presidente nazionale del Modavi Onlus – ne pagherebbero le conseguenze tantissimi giovani, ed in primo luogo i regolari vincitori del bando, per cui quest’esperienza rappresenta una eccezionale occasione di crescita e di formazione, oltre che di educazione alla cittadinanza attiva e consapevole».
«”Cittadinanza”, parlando di servizio civile, è una parola chiave – continua Casula – e il caso di Syed ce l’ha ricordato in modo significativo. Come dicono le parole stesse, si tratta di un servizio nei confronti della propria nazione: tutti coloro che aderiscono alla comunità nazionale devono averne diritto. La questione più spinosa sollevata dal ricorso, quindi, si estende proprio alla cittadinanza ed alle seconde generazioni, che è necessario agevolare. Ragionando ancora sul concetto di cittadinanza, potremmo immaginare non tanto l’apertura indiscriminata del servizio civile, quanto l’inserimento di quest’ultimo all’interno di un percorso per favorire chi vuole diventare diventare cittadino italiano».
«Tuttavia Syed Tanwir – conclude – vive qui da 15 anni, dice di sentirsi italiano e sembra già avere tutte le carte in regola per diventarlo. Ma ha mai avviato le procedure?».

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