Welfare

Solo il 20% dei detenuti lavora

Ecco i dati presentati dal Dap al Parlamento nella Relazione sul 2011. I fondi sono scesi del 30% in 5 anni

di Redazione

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – DAP ha presentato al Parlamento la Relazione sul lavoro penitenziario relativa all’anno 2011.
I detenuti “occupati” sono stati complessivamente 13.765 (pari al 20,4% della popolazione detenuta), di cui 11.508 alle dipendenze del DAP e 2.257 alle dipendenze di “aziende esterne” (imprese profit o cooperative). Di questi 833 sono i semiliberi (795 alle dipendenze di aziende esterne e 38 in proprio) e 852 gli ammessi al “lavoro esterno” (326 alle dipendenze del DAP e 526 di aziende esterne). Il lavoro interno alle carceri ha quindi visto impegnati 12.080 detenuti (11.182 alle dipendenze del DAP, 593 di cooperative e 305 di imprese profit).
 
In 5 anni fondi diminuiti del 30%
Dalla Relazione si evidenziano elementi di forte criticità, primo fra tutti la consistenze diminuzione dei Fondi destinati alla retribuzione dei detenuti-lavoratori, passati dai 71.400mila € del 2006 ai 49.664mila € del 2011 (-30,5). Rimasto pressoché invariato il numero degli occupati, il risparmio è stato ottenuto riducendo le ore di impiego nei cd “servizi domestici” (pulizie, cucina, manutenzione degli immobili).
Il compenso medio dei detenuti addetti a lavorazioni industriali ed agricole è risultato quindi assai più elevato rispetto ai lavoratori “domestici”, che hanno percepito mediamente 230 € lordi mensili (circa la metà al netto di contributi previdenziali e quota di “mantenimento carcere”).
 
Da 18 anni le retribuzioni dei detenuti non vengono adeguate
Il lavoro alle dipendenze del DAP viene retribuito avendo come riferimento economico i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di vari settori, in misura non inferiore ai 2/3 del trattamento previsto nei contratti stessi, così come indicato nell’art. 22 dell’Ordinamento penitenziario. Tuttavia l’adeguamento ai CCNL non è stato più effettuato dal 1994, per carenza di risorse economiche. Nel 2006 una apposita Commissione stimava la necessità di una integrazione sui corrispondenti capitoli di bilancio ­ per il solo anno preso in esame – di circa € 27.345mila €. Il mancato adeguamento ai CCNL vigenti ha dato vita ad un contenzioso, in cui l’Amministrazione Penitenziaria è costantemente soccombente, con ulteriori costi a carico della finanza pubblica.
 
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In allegato la relazione integrale

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