Welfare

Agente penitenziario aggredito a San Vittore

Donato Capece, segretario generale Sappe lancia l'allarme. Baschi Azzurri in stato di agitazione

di Redazione

 

«Dopo gli episodi di protesta e violenza avvenuti negli ultimi giorni in diversi penitenziari del Paese, registriamo una nuova aggressione ieri a Milano San Vittore, dove un detenuto straniero ristretto al VI Raggio ha aggredito un agente della polizia penitenziaria in servizio, procurandogli lesioni e ferite varie guaribili in 5 giorni». È quanto afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria.

«Il collega aggredito – sottolinea Capece – gestiva contemporaneamente due piani detentivi con una presenza di 130 detenuti, prevalentemente stranieri. Non solo: il VI Raggio, dove lui era in servizio, ospita complessivamente 550 detenuti di cui 98 protetti, 5 sorvegliati a vista (da 2 soli agenti), 2 ad alta sicurezza: tutto questo controllato da soli 5 agenti».

«Un’aggressione violenta ed ingiustificata -rimarca il leader del Sappe- la frequenza di questi gravi episodi un po’ in tutta Italia ci allarma, tanto più che essa avviene a pochi giorni da un’analoga aggressione ad una poliziotta nel carcere di Bollate e dall’evasione di una detenuta dall’istituto a custodia attenuata per madri detenuti di Milano».

«La situazione penitenziaria è sempre più incandescente -sottolinea Capece- lo denunciamo ormai da molti mesi nella più silente indifferenza. Ogni giorno registriamo manifestazioni e proteste di detenuti sempre più violente. Le istituzioni e il mondo della politica non possono più restare inermi e devono agire concretamente».
Per il Sappe «in una situazione di emergenza, come è quella attuale, servono provvedimenti straordinari. Come sindacato della polizia penitenziaria abbiamo proclamato lo stato di agitazione dei Baschi Azzurri del Sappe in servizio a Milano e in Lombardia».

«Se non si adottano provvedimenti concreti per fronteggiare l’emergenza penitenziaria -avverte Capece- come ad esempio necessari provvedimenti deflattivi, c’è il serio rischio che nelle prossime settimane le già surriscaldate carceri diventeranno roventi, con i soli poliziotti penitenziari, sempre più sotto organico, nella prima linea delle sezioni detentive a gestire le tensioni e le situazioni di pericolo».

Milano San Vittore, conclude il leader sindacale, «è un penitenziario in cui il 31 dicembre scorso erano presenti 1.600 detenuti rispetto ai circa 700 posti letto regolamentari e in cui mancano circa 250 agenti dagli organici della polizia penitenziaria».

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