Mondo

Ong protegge le donne maltrattate. Con la pistola

L'associazione Sefkat insegna alle vittime di violenza domestica come utilizzare armi da fuoco a scopo difensivo

di Gabriella Meroni

E’ allarme violenza in Turchia: centinaia di donne ogni anno vengono uccise dai mariti, fidanzati o parenti maschi, spesso sotto gli occhi delle autorità. Molte organizzazioni non profit cercano di aiutarle, ma una in particolare, la Sfkat (compassione, in turco) ha deciso di passare dalle parole ai fatti, pubblicando una brochure in cui si insegna alle donne come procurarsi un’arma e usarla.

<<Siamo convinti che debba essere lo Stato a proteggere le donne, ma è inutile fingere che lo faccia>>, ha dichiarato Hayrettin Bulan di Sefkat. Nel 2011 sono state ben 252 le donne turche uccise da membri maschi della famiglia (soprattutto mariti), contro le 217 del 2010. E un’altra ong turca, significativamente chiamata We Will Stop the Killing of Women (fermeremo la strage delle donne), ha rilevato che il 73% delle vittime aveva chiesto protezione alla polizia, purtroppo senza successo. <<In questa situazione, le donne non hanno scelta: devono proteggersi da sole>>, sottolinea Bulan.

La guida pubblicata dall’associazione, che si intitola “Come salvarsi la vita”, offre consigli di autodifesa quali tecniche di mediazione e difesa verbale, una mappa dei luoghi sicuri in cui rifugiarsi ma anche dettagliate istruzioni su come difendersi attivamente attraverso l’uso di armi da fuoco.

<<E’ assolutamente l’ultima spiaggia>>, ha spiegato ancora Bulan, <<e nella guida scriviamo chiaramente che prima bisogna tentare tutte le altre strade. Ma quando l’aggressore è deciso a nuocere ed è dietro la porta, non resta altro da fare>>. Più di 3500 donne si sono rivolte finora al centralino dell’associazione per chiedere informazioni sull’addestramento pratico all’uso delle armi.


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